Ecco I baby boss: in aumento i reati commessi dai minori. Sistema integrato scuola-tribunale per allontanare i minori che non vanno a scuola

Non si atteggiano a boss. Sono veri e propri boss ch per successione, quasi mai per “meriti sul campo” hanno ereditato le redini del clan o, diversamente, assieme ad altri coetanei hanno deciso di fare il salto di “qualità”: dalle rapine, passano prima alla droga e poi alla gestione della stessa e cioè alla camorra vera e propria.

Giancarlo Posteraro, presidente del Tribunale per i minorenni di Napoli (nella foto sopra) durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario (il 2024) ha posto tecnicamente il focus sull’argomento. Ha sottolineato la necessità di distinguere tra devianza minorile legata alla criminalità organizzata camorristica e quella derivante da carenze educative familiari. Ha avvertito del rischio che queste due forme di devianza giovanile possano intrecciarsi se non vengono identificate tempestivamente.

Ha descritto scene di violenza caotica da parte di gruppi di ragazzi e giovani criminali, che sparano all’impazzata, costringendo le persone a cercare riparo per evitare di essere colpite. Ha evidenziato che questi minori sono spesso legati alla criminalità organizzata attraverso la loro famiglia, ma ci sono anche casi di ragazzi con aspirazioni criminali che non hanno legami familiari con la criminalità organizzata.

Il Giudice Posteraro ha poi parlato delle cosiddette “baby gang”, gruppi di minorenni che commettono crimini con una violenza gratuita, spesso contro i loro coetanei, in un clima di impunità e onnipotenza. Ha concluso sottolineando che la situazione complessiva conferma la tendenza dell’anno precedente, ovvero un aumento dei reati gravi commessi da minori.

Nell’area metropolitana napoletana ogni giorno un minore viene arrestato o denunciato, per questioni legate alle armi, alle risse, alle stese, atti vandalici. A leggere i dati offerti durante l’anno giudiziario, aumentano le intercettazioni, crescono  i reati da codice rosso contro le donne; ci sono ben 228 genitori denunciati per la fuga dai banchi dei loro figli. Questo fenomeno è spesso collegato a monte o a valle del fenomeno dei baby delinquenti. ragazzine e ragazzini, spesso abbandonati a se stessi dalle famiglie che li costringono a delinquere, che quando arrivano ai servizi sociali, spesso è tardi.

Nella relazione del Presidente di Corte di Appello Eugenio Forgillo (nella foto sopra) emerge un dato su tutti: “Sono stati deferiti alla autorità giudiziaria 228 persone esercenti la potestà genitoriale», che evidentemente non hanno tutelato i loro figli, che non sono risultati presenti tra i banchi. Grazie alle primissime segnalazioni giunte sulla piattaforma dell’ufficio regionale, sono stati i carabinieri della Legione Campania ad intervenire per identificare i responsabili della dispersione scolastica. Blitz in oltre 300 scuole (in particolare nel Napoletano e nel Casertano), con 228 genitori (o titolari della potestà genitoriale) che sono stati deferiti all’autorità giudiziaria. È un passo verso la risoluzione del problema – fanno capire i magistrati – ma non la risoluzione dell’intero fenomeno, anche alla luce dei dati in archivio negli ultimi anni: fino al 2022, il trend di fine anno scolastico era di 2000 alunni via dalle classi, destinati a un futuro lontano dalla scuola. Ora, con il monitoraggio in tempo reale, la tendenza sembra essere invertita.

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