Classe Operaia scrive alla Regione Campania: “Integrate i Contratti di solidarietà dello stabilimento Fiat G.B. Vico”

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Pomigliano d’Arco – “Integrare del 10% l’attuale somma dei Contratti di solidarietà in Fiat G.B.Vico”.  La richiesta arriva da Gerardo Giannone, operaio Fiat e fondatore dell’associazione “Classe Operaia”, attraverso una lettera pubblica destinata ad Antonio Marciano, responsabile della commissione Lavoro alla Regione Campania.

all’ On. Antonio Marciano,
consigliere Regione Campania PD
resp. commissione Lavoro

Carissimo Antonio,

Come ben saprai alla Fiat di pomigliano grazie anche alla pressione del PD ed in modo particolare alla tua, abbiamo ottenuto i tanto auspicati contratti di solidarietà.
Purtroppo la legge di stabilità voluta dal precedente governo per l’anno 2014 prevede una decurtazione del 10% sui contratti di solidarietà che passano da un integrazione dell’80% al 70% per l’anno in corso.
Tale riduzione comporta mediamente una perdita di circa 150 euro lorde ad operaio, cifra che permetterebbe di fare la spesa per una altra settimana, e considerando che alla Fiat di Pomigliano gli stessi contratti di solidarietà sono stati approvati da accordo sindacale fra la stessa Fiat e Fim-Cisl Uilm-Uil Uglm-Ugl Fismic e ACQ nella data del 28 marzo 2014, primo in essere nel gruppo settore auto, e che gli stessi siano oggetto sia pure di buoni propositi ma ancora lontani dal sostenere un vero rientro e un reddito decente per l’esistenza della Classe Operaia, in quanto ci ritroviamo ad avere su 1948 dipendenti, sui 4515 totali dell’impianto, coinvolti nei contratti di solidarietà, una NON  CONGRUA ripartizione delle percentuali di riduzione dell’orario di lavoro, che d’accordo sindacale prevede il 59% come valore MEDIO TOTALE, ma che nella pratica risulta lontano dall’obbiettivo di equiparare se non in modo scientifico, ma, quanto meno morale, gli operai fra loro sia come presenza al lavoro sia come reddito.
Infatti, le percentuali di chi ha una riduzione dell’orario lavorativo del 10% sono troppe alte rispetto a quello che dovrebbe avvicinarsi alla media e alla moralità e al fine che i contratti di solidarietà perseguono.
La presenza in fabbrica da 2 a 4 giorni lavorativi degli operai è ancora troppo alta per  definire CONGRUA la ripartizione dei CDS.
Pertanto sarebbe il caso che il gruppo consiliare del Partito Democratico Regione Campania avvalendosi di esperienze già avvenute nelle regioni: Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, disponesse una proposta di legge tesa ad integrare con fondi regionali propri un ulteriore integrazione a supporto di chi fa pochi giorni di lavoro e troppi di solidarietà per una maggiorazione in percentuale oltre il 70% che arrivi al 80%, cioè, un ulteriore 10%. La stima economica per il solo stabilimento pomiglianese sarebbe pari ad un massimo di 1.500.000 (unmilionecinquecentomila) euro.
Sicuro che tale proposta venga letta e poi fatta esame di una riunione di gruppo che valuti la concretezza della proposta e la fattibilità della stessa colgo l’occasione per porgere distinti saluti.

Giannone Gerardo (operaio con 2 giorni lavorativi al mese e 20 di solidarietà)

 

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