Cantieri a rischio paralisi negli Scavi di Pompei per il licenziamento di 16 fuzionari, l’appello dei sindacati
Pompei – Cantieri a rischio paralisi negli Scavi di Pompei. A partire da oggi, a seguito del licenziamento di 16 componenti della Segreteria Tecnica – a causa della scadenza del loro contratto – mancheranno alla guida dei cantieri figure fondamentali per 30 attività tra progettazioni, verifiche e collaudi del Grande Progetto Pompei e della programmazione ordinaria.
Mancheranno tecnici, archeologi, architetti e ingegneri: i 16 super-esperti in restauro e valorizzazione dei beni culturali. A darne notizia è la Federazione Confsal-Unsa di Napoli area Metropolitanta Soprintendenza Speciale di Pompei. Il segretario dell’Unsa Pompei, Antonio Pepe, lancia l’allarme: “Il Grande progetto Pompei perde pezzi. “I Funzionari dovranno lasciare i progetti in corso, senza concluderli – spiega Pepe – in ostaggio della solita burocrazia o perché è addirittura svanita la recentissima bozza della legge di bilancio che prevedeva la loro immissione in ruolo”. Alla nota del Direttore Generale, inviata al Capo di Gabinetto, al Segretario Generale e all’Ufficio Legislativo, sulla necessaria prosecuzione delle attività, al fine di non arrecare un danno all’Amministrazione, non è giunta alcuna risposta. ”Ricordiamo che 76 sono gli interventi finanziati del Grande Progetto Pompei e 69 sono conclusi, ai quali vanno aggiunte tutte le attività di programmazione ordinaria” commenta il sindacalista dell’Unsa. “L’Unsa ha sempre contestato la gestione ‘assunzionale’ del Ministero – conclude il rappresentante del sindacato Antonio Pepe – ancor di più in presenza di discriminazioni perché si lasciano licenziare i 16 funzionari operanti nella messa in sicurezza e restauro dell’area archeologica di Pompei, mentre si assumono a tempo indeterminato, con Decreto Direttoriale del 15 febbraio 2018, 7 assistenti tecnici e amministrativi operanti nelle aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016”.
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