Non si ferma al Soa e viene investito in pieno dal treno, indaga la Procura di Nocera Inferiore

Si chiamava Raffaele Acampora, 50 anni di Sant’Antonio Abate e faceva il rider, l’uomo che nella serata di ieri è stato travolto e ucciso da un treno della Circumvesuviana tra Boscoreale e Scafati, al passaggio a livello “Soa” (segnalatore ottico acustico)  tra le fermate di San Pietro e Cangiani.

L’incidente si è verificato all’altezza di un Soa (segnalatore ottico acustico) cioè un passaggio a livello senza barriere ma segnalato attraverso luci e sirene. Il Soa, denominato “Annunziata” si trova in via Berardinetti a Scafati, tra la fermata di San Pietro, frazione di Scafati e quella di Cangiani, territorio di Boscoreale. Erano da poco passate le 20 quando la vittima ha attraversato i binari con il suo motorino. Come ha spiegato l’Eav in una nota, il passaggio a livello era funzionante: le luci e le sirene hanno regolarmente avvertito i passanti dell’arrivo del convoglio ma, probabilmente, Raffaele in sella ad uno scooter, ha attraversato lo stesso ed è stato travolto dal treno in transito.

Sull’incidente la Procura di Nocera Inferiore  ha aperto un’inchiesta, con le indagini affidate ai carabinieri della compagnia di Scafati. Secondo una prima ricostruzione, il 50enne avrebbe attraversato in scooter i binari al passaggio di via Annunziata in territorio di Scafati mentre andava a lavoro, e non si sarebbe accorto dell’arrivo del convoglio.

Secondo quanto sostiene Eav, il passaggio a livello SOA (segnalamento ottico e acustico) risultava regolarmente funzionante.

Sui social in tanti lo ricordano. Commevente il ricordo di una sua amica ve collega di lavoro: “Quanti aperitivi abbiamo fatto insieme prima di lavorare, quante risate, quante litigate. “Noi siamo stati i primi a fare Glovo in zona” me lo ripetevi sempre quando ci vedevamo. La notizia del tuo incidente e che non c’eri più mi ha distrutta”.

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