Asl Napoli Sud, negozi e case di proprietà ma spende oltre 2 milioni per i fitti e a Pollena Trocchia possiede un ex convento abbandonato
Attivo e passivo. L’Asl Napoli 3 Sud possiede numerosi immobili da cui percepisce pochissimo reddito, a fronte delle centinaia di migliaia di euro che spende per i fitti delle sue strutture da privati o società. I conti non tornano. E se “è la somma che fa il totale, il totale dice che la Asl 3 Sud incassa poco più di 200 mila euro per fitti di immobili di sua proprietà ma spende due milioni per canoni relativi a locali che ospitano uffici e ambulatori. La differenza tra attivo e passivo è netta ed emerge da una relazione dell’azienda sanitaria, aggiornata al 31 dicembre 2017, sugli immobili in dotazione. Il report è finito in una interrogazione presentata da Flora Beneduce di Forza Italia (nella foto sotto) che sarà discussa oggi al question time in consiglio regionale. «C’è un evidente e grave gap tra fitti attivi e quelli passivi, con questi ultimi che costano all’anno dieci volte tanto. Resta infine il dubbio circa le prescrizioni strutturali degli immobili che ospitano i servizi», sostiene la Beneduce.
“La ricostruzione che la Direzione strategia della Asl Napoli 3 Sud fa della propria situazione patrimoniale è alquanto fantasiosa. Dai dati in nostro possesso e, peraltro, forniti dalla stessa Asl, i fitti attivi valgono appena 200mila euro, mentre quelli passivi superano i 2 milioni di euro. Un gap evidente, che paga la collettività. E rispetto agli accordi con i Comuni, sono davvero a titolo gratuito o dovranno esserci nuovi investimenti della Asl con fondi pubblici per adeguare le strutture? Fuori le carte”. Lo dichiara Flora Beneduce, consigliera regionale di Forza Italia e componente della Commissione Sanità della Campania, che ha anche presentato in Consiglio regionale un interrogazione Question time sull’argomento. “Vorremo inoltre conoscere le ragioni che hanno spinto la governance della Asl Napoli 3 Sud a sradicare servizi come quello di Salute Mentale di Sorrento dal territorio, pur avendo immobili di proprietà sul posto, per portarli a Terzigno, lontano dal luogo d’origine dei pazienti, con contraccolpi per gli utenti sul piano terapeutico e per i familiari degli utenti costretti a vagabondare per la provincia napoletana”, spiega la consigliera azzurra.
Non sono soddisfatta della risposta della Giunta e non mi fermerò – ha concluso la consigliera -, su questa vicenda voglio andare fino in fondo”, conclude Flora Beneduce.
Un esempio di come l’Asl Napoli 3 Sud gestisce il suo patrimonio immobiliare è lo stato in cui da anni versa l’ex convento delle Suore di Clausure in via Kennedy (foto sopra), nella zona residenziale di Pollena Trocchia: struttura comprata negli anni in cui le Asl si chiamavano Usl da un gruppo di privati, che sfrattarono le suore e lo rivendettero all’Usl che da quel momento in poi non ne ha mai fatto niente mandandolo in malora, pur spendendo migliaia di euro al mese in zona per il itto di una struttura privata.
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