Applausi e commozione, in piazza del Gesù a Napoli, per l’arrivo della salma di Giogiò Cutolo, il musicista di 24 anni ucciso da un delinquente di 17 anni
L’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, ha celebrarto i funerali. Alcune persone hanno gridato ‘giustizia, giustizia’. La piazza è transennata per favorire l’accesso delle persone ed è stato anche installato un maxi schermo. Sull’obelisco di pizza del Gesù è stato affisso uno striscione: “Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta. Giustizia per Giovanni”.
‘Ergastolo per il balordo, ergastolo per il balordo. Non e’ giusto’. Lo ripete la mamma di Giovanbattista, il musicista di 24 anni ucciso a Napoli da un 17enne. La donna, in attesa della celebrazione dei funerali, sta chiamando a raccolta gli amici di Giogio’ accanto alla bara. ‘Quel balordo ha ammazzato una comunita’ intera’, dice ancora la mamma. ‘Dobbiamo cambiare la storia con la morte di Giogio’, la sua morte e’ stato un sacrificio – ha aggiunto – era un faro, e’ inaccettabile. Gli ho preparato il vestito perche’ ci teneva al concerto con la Scarlatti ed ora è nella bara’.
Prima dell’inizio dei funerali di Giovanbattista Cutolo sono arrivati in chiesa, a Napoli, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che hanno abbracciato a lungo la mamma. Presenti in prima fila anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Molti gli esponenti delle istituzioni, come Antonio Bassolino, gli ex ministri Roberto Speranza e Sergio Costa, i parlamentari Borrelli e Patriarca, e della Cultura come Maurizio De Giovanni. La Chiesa del Gesù Nuovo è gremita da tanti amici di Giogiò, musicisti e comuni cittadini. Ai piedi dell’altare è stato esposto anche uno striscione del teatro San Carlo. A breve inizierà la cerimonia funebre presieduta dal vescovo di Napoli, mons Domenico Battaglia. Sul muro della scuola ‘Foscolo’, adiacente alla chiesa, è stato affisso lo striscione ‘Adesso suona con gli angeli. Ciao Giogiò’ ‘.
“Perdonaci tutti Giogiò, perché quella mano l’abbiamo armata anche noi, con i nostri ritardi, con le promesse non mantenute, con i proclami, i post, i comunicati a cui non sono seguiti azioni, con la nostra incapacità di comprendere i problemi endemici di questa città abitata anche da adolescenti – poco più che bambini – che camminano armati, come in una città in guerra”. Lo ha detto il vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nel corso dell’omelia per i funerali di Giovanbattista Cutolo.
I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.