A Villa Fernandes anche un centro per rifugiati. Ecco cosa diventerà la vecchia casa del boss.
La vecchia residenza del clan Rea a Portici sarà anche un centro per rifugiati di guerra e richiedenti asilo politico, tramite il progetto Sprar, finanziato dal Ministero dell’Interno. Lo ha annunciato il sindaco di Portici, Nicola Marrone, questa mattina, durante una conferenza stampa, e all’indomani della riconsegna al Comune (leggi), da parte della Curia, dell’immobile, abbandonato al degrado da circa 16 anni..
E non solo: la struttura, composta da 2 depandances (una di queste, da circa un anno e mezzo, è gestita da Libera contro le Mafie), e da un corpo centrale (una villa in stile Liberty a due piani, e parco annesso di 800 mq) ospiterà tante altra attività: “Sono soddisfatto per l’intesa raggiunta con la Curia, la cui sensibilità ha permesso di anticipare la riconsegna del bene rispetto ai tempi previsti dal contratto. – ha Nicola Marrone – Si apre così una nuova stagione per questo simbolo di lotta al mal-affare, da restituire immediatamente alla collettività con finalità sociali“. “Stiamo pensando ad una riunione pubblica per conoscere anche cosa vorrebbe la cittadinanza. – ha detto l’Assessora alla Legalità, Valentina Maisto -Se le due dependance saranno sicuramente occupate da Libera contro le Mafie, e da un centro accoglienza per rifugiati di guerra e richiedenti silo politico; il corpo centrale dell’immobile potrà ospitare la sede dell’Assessorato alla Legalità, un urban center, una webradio e anche laboratori professionali con finalità sociali: per ribadire, insomma, che non è solo la Mafia ad offrire lavoro, ma anche lo Stato. E lo fa nei beni confiscati“.
Si aspetta, dunque, la conferenza pubblica per conoscere il destino della vecchia residenza del clan Rea, famiglia camorristica egemone sul territorio compreso tra Volla e Casalnuovo, confiscata nel 98 con la sentenza della Corte di Cassazione, che confermava quella della Corte di Appello di Napoli del 4-12-95, e affidata dal Ministero delle Finanze al Comune di Portici nel ’99, ai tempi dell’amministrazione Spedaliere, per finalità sociali: “in particolare – come si legge sul verbale di consegna – un servizio sociale rivolto ai minori a rischio con centro studi di formazione per gli operatori del settore, un centro di prima accoglienza e un centro polifunzionale finalizzato al miglior utilizzo del tempo libero.”
Dario Striano
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