A Portici e ad Ercolano il “funerale della Legalità”. La chiusura degli uffici del giudice di pace nei comuni guidati da un ex magistrato ed un avvocato scatena la protesta delle toghe vesuviane.

A Portici e ad Ercolano il “funerale della Legalità”. La chiusura degli uffici del Giudice di Pace, nei comuni guidati da un ex magistrato ed un avvocato, scatena la protesta delle toghe vesuviane. Avvocati e associazioni di categoria hanno sfilato, questo pomeriggio, dagli Scavi di Ercolano fino alla Reggia di Portici, territorio a confine tra le due città della provincia di Napoli, inscenando un simbolico funerale per la morte dei presidio di giustizia del territorio.

Scaduti i tempi per la riapertura degli uffici dell’importante simbolo di Legalità, le toghe vesuviane hanno protestato per le inadempienze del Comune di Ercolano che avrebbe dovuto mettere a disposizione 3 dipendenti per il mantenimento e funzionamento della sede: “Venerdì  13  non è sceso  in strada il professionista avvocato ma l’uomo civile che si fa portatore delle legittime aspettative di un territorio che non può essere deprivato di un servizio di Giustizia,ultimo presidio di legalità “applicata”per Portici ed Ercolano. – ha detto l’avvocato Giacomo Iacomino dell’Associazione forense PorticiErcolano La cancellazione del Giudice di Pace, a causa dell’ inadempienza del comune di Ercolano, produrrà disagi e diseconomie per le cittadinanze e per le stesse Amministrazioni.Non si riesce a comprendere come ciò avvenga senza la collettiva indignazione e la protesta della società civile, a partire dalla intellighenzia e delle rappresentanze sociali.

Gli uffici erano stati soppressi nei mesi scorsi creando non pochi disagi ai cittadini. Alla base della chiusura il mancato impegno assunto per il mantenimento della sede da parte del Comune di Ercolano, che avrebbe dovuto assicurare, così come fatto da Portici, il personale necessario per il funzionamento del servizio. La norma in vigore,  prevedendo che entro il 30 luglio 2015, gli Enti locali, le Unioni dei Comuni e le Comunità montane potessero chiedere il ripristino, ha però concesso in Estate una seconda opportunità ai due comuni vesuviani. Opportunità non colta (nonostante i proclami estivi e i consigli comunali convocati in materia) e che ha scatenato l’ira di avvocati e associazioni di categoria.

Foto di Andrea Sarno ( AS Studio, Via Roma- Portici (NA) )
Servizio a cura di Dario Striano

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