A Ercolano le “primarie dell’integrazione” si trasformano in espulsione. Marco e Nunzia, invece, invitano al matrimonio gli immigrati

Da una parte chi pensava che gli immigrati ospiti ad Ercolano fossero andati a votare, muniti dei due euro, per le primarie del Pd e quindi per Matteo Renzi e in loco per il sindaco Ciro Bonajuto, per una sorte di (velocissima) integrazione, dall’altra chi ha parlato di primarie falsate. In mezzo, il fatto che diversi immigrati ripresi in fila al voto e intervistati poi alle telecamere di Fanpage.it, sono stati espulsi dal centro di accoglienza vesuviano, dove erano alloggiati in attesa dell’asilo politico e trasferiti in un centro di Piazza Garibaldi. Non c’è integrazione, quindi, ma espulsione. Integrazione invece per Marco e Nunzia hanno detto “Sì” in una cerimonia multietnica e multiculturale. Nel giorno del loro matrimonio, Marco d’Avanzo , 27 anni, e Nunzia Ricigliano, 23 anni, hanno invitato al loro matrimonio, celebrato nella chiesa del santissimo Crocifisso e Santa Rita, a Napoli, anche i migranti. “Sono nostri fratelli – ha spiegato Marco, mentre attendeva la sua futura sposa – È giusto ricordarsi di loro anche nel nostro giorno più bello, condividere il quotidiano e una giornata come questa”. Così, accanto ai parenti dei novelli sposi e ai genitori, ci sono loro: sono ivoriani, senegalesi, nordafricani, bengalesi.Agli sposi hanno portato biglietti d’auguri nei quali ringraziano per il segnale di apertura che hanno lanciato a tutti. È stato il papà della sposa, Antonio Ricigliano, attivista dell’Associazione 3 Febbraio, che si occupa di assistere i migranti, a proporre l’idea. E l’invito è stato accolto di buon grado da Nunzia e Marco.

 

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