Sparò a Santo Romano per futili motivi, condannato a 18 anni e 8 mesi, l’ira della mamma di Santo: “La giustizia ha fallito”

San Sebastiano al Vesuvio – E’ stato condannato a 18 anni e 8 mesi di reclusione, per l’omicidio aggravato dai futili motivi di Santo Romano, il 17enne che la notte a cavallo tra l’1 e 2 novembre dell’anno scorso, in una lite scattata solo per un scarpa sporcata, ha sparato e ucciso con un colpo di pistola al petto un giovane di soli 19 anni. Una pena che, sebbene superiore alla richiesta del pm (17 anni) e molto vicina al massimo che il tribunale avrebbe potuto infliggere tenuto conto dello ‘sconto’ per la scelta del rito abbreviato, ha comunque lasciato con l’amaro in bocca chi ha perso un figlio, un fratello, un fidanzato.

Una “sensazione di impotenza”, come qualcuno l’ha definita, che in breve si è trasformata in rabbia. Un’ira sfogata anche in malo modo, con parole pesanti e minacce di morte. “La giustizia ha fallito di nuovo, è uno schifo: per questo i minorenni continuano ad ammazzare”, ha urlato Filomena Di Mare, la madre della vittima, una volta all’esterno del tribunale dove una folla di amici e parenti – ‘L’Esercito di Santo’ – la stava attendendo. Il fratello del ragazzo ucciso, Antonio, non ha saputo trattenersi: già alla lettura del dispositivo in aula ha rivolto parole violente sia al 17enne che ha sparato, sia alla sua famiglia.

«Mi aspettavo il massimo che un minorenne potesse ricevere dopo un omicidio. Se dall’aula di tribunale lo condannano a 18 anni e 8 mesi, per consentire a un ragazzo che a 17 anni commette già reati del genere di reinserirsi nella società perchè è giovane, a me non sta bene». A dirlo e Simona Capone, la fidanzata di Santo Romano, giovane ucciso a San Sebastiano al Vesuvio, dopo che il tribunale dei minori di Napoli ha condannato il killer a 18 anni e 8 mesi di reclusione. “Non lo dico solo perchè hanno ucciso il mio fidanzato davanti ai miei occhi, ma perchè – continua – non esiste che a quell’età si possano commettere omicidi, credendo che questa persona possa avere una sorta di redenzione”. Infine Simona ha risposto ancora una volta le sue speranze nella giustizia: “Adesso mi aspetto che questa sentenza sia rispettata e che vengano scontati tutti in maniera severa”.

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