La Fiat non parla italiano ma si prepara al rilancio di Pomigliano
Pomigliano d’Arco – La Fiat diventa Fca, Fiat Chrysler Automobiles, multinazionale dell’auto con sede legalein Olanda, tagliando definitivamente i ponti con la sua storia di simbolo dell’auto italiana. Nella città dell’Alfa Sud la notizia è rimbalzata dai giornali, ai cancelli dello stabilimento Gian Battista Vico, fino alle strade cittadine.
“Non credo che cambierà qualcosa dal punto di vista della produttività – ha commentato il sindaco Lello Russo – e penso che non ci saranno ripercussioni sui siti produttivi e dunque sugli operai. Il problema vero riguarda la rappresentanza: purtroppo Fiat non è più italiana”.
Concetto ribadito anche da Gerardo Giannone, cassaintegrato Fiat ed ex delegato Fim Cisl: “Per Pomigliano non cambia nulla: L’Fca dovrà rispondere ad eventuali vertenze in base alle leggi nazionali del paese d’appartenenza del singolo stabilimento, come già avviene ad esempio per Polonia e Serbia. La Fiat non esiste più, oggi è una multinazionale collegata a Chrysler proiettata sul mercato mondiale. Dobbiamo pensare che è come se la Volkswagen o la Ford siano venute ad investire in Italia”. Per ora di certo sappiamo che ad inizio marzo partirà l’investimento per le nuove presse allo stampaggio, preambolo della produzione del “Pandone”, la nuova Panda a 7 posti, e passaggio determinante per confermare la cassa integrazione in deroga, alla voce “ristrutturazione”. La nuova vettura dovrebbe essere prodotta a partire dal 2015. Nell’immediato allo stabilimento Vico dovrebbe arrivare a breve anche la nuova Lancia Y, che potrebbe portare al rientro al lavoro almeno la metà degli attuali 1300 cassaintegrati.
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