Ucciso e fatto a pezzi con l’acido: i carabinieri trovano i resti del corpo di Vincenzo Ruggiero. L’assassino è Ciro Guarente di san Giorgio a Cremano

San Giorgio a Cremano – Si era trasferito a Giugliano da diversi anni, ma nella città di Troisi lo ricordano bene tutti. E’ lui il maggior indiziato per il brutale omicidio e l’occultamento di cadavere di Vincenzo Ruggiero: Ciro Guarente militare in marina originario di San Giorgio a Cremano, passato agli onori delle cronache perché nel 2015 l’uomo, che è sottocapo di prima classe della marina militare e presta servizio come cuoco militare, si era dichiarato gay alla manifestazione Miss Trans Italia Over, Re e Regina gay organizzato da Stefania Zambrano al Planet di Napoli (si legge sul sito di Arcigay Napoli) . Un litigio con Guarente, sarebbe costato la vita al povere Vincenzo amato da tutti non solo nella comunità gay napoletana di cui era attivista volontario.

Guarente dopo averlo ammazzato – dice per errore a seguito di una spinta – ha cosparso il cadavere di acido cloridrico e lo ha fatto a pezzi tentando di disfarsene cementificandone i resti in un buco del pavimento del corridoio di un autolavaggio abusivo, situato nel garage di una palazzina popolare in via Scarpetta, a un passo da via Argine a Ponticelli. Ciro Guarente, dipendente civile della Marina Militare, voleva far sparire per sempre Vincenzo Ruggiero, ragazzo gay di 25 anni, accusato di essere il suo rivale in amore, in quanto Vincenzo conviveva con la trans Heven Grimaldi. A tradire l’omicida, sarebbe stata una telecamera puntata verso l’ingresso dell’abitazione del ragazzo. Le immagini sono inequivocabili: Guarente viene ripreso mentre varca il portone dell’abitazione di Ruggiero e poi, qualche ora dopo, mentre ne esce con diverse valigie, per indurre a pensare a un allontanamento volontario della vittima e trascinando qualcosa di molto pesante. Una spinta importantissima alle indagini è venuta dal Comitato Arcigay di Napoli e, in primis, dal presidente Antonello Sannino che non si è mai arreso all’idea che Vincenzo Ruggiero, giovane da sempre in prima linea nella difesa dei diritti delle persone Lgbti, fosse sparito nel nulla.

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