TUTTA LA VERITA’ – Sulla festa di Halloween e sull’intervento dei carabinieri a Pollena Trocchia, parla Giovanni Di Fiore uno degli organizzatori

Pollena Trocchia – Un locale che può ospitare un certo numero di persone e un gruppo di pr che vende il triplo dei biglietti rispetto alla reale capienza del locale. Cos’è veramente successo a Pollena Trocchia alla Festa di Halloween? “Sono state dette un sacco di bugie – chiarisce Giovanni Di Fiore, uno degli organizzatori della festa – e purtroppo a malincuore devo dire che nonostante avessimo pagato regolarmente il giorno prima il proprietario del locale, all’ingresso la selezione non è stata affidata a noi come concordato rispettando i nomi presenti in lista ma agli addetti alla sicurezza del locale. Sia chiaro, è giusto che il personale di un locale si occupi degli ingressi, ma è capitato anche che hanno proibito l’ingresso a ragazzi perbene senza fornire alcuna spiegazione. Addirittura, facendo entrare le fidanzate e lasciando fuori i partner della coppia”.

Giovanni Di Fiore è studente di economia aziendale all’Università degli Studi di Napoli Parthenope ed è il figlio del noto imprenditore proprietario coi fratelli del marchio di caschi Dieffe, Achille. Le feste le organizza dai tempi del liceo e lo fa per passione, più che per interessi economici. “La festa di Halloween doveva essere un successo – continua Giovanni – è finita per diventare un casino mediatico, finito anche al telegiornale della Rai, proprio in un momento in cui anche il Governo si sta interessando di feste e rave party. Tengo a precisare che sono intervenuti i carabinieri sì, ma perché contattati da alcuni ragazzi che pur in possesso del regolare biglietto, si sono visti ostruiti l’accesso dalla sicurezza del locale. La proprietà del locale ci aveva indicato come numero di biglietti massimo da vendere 1300, più la possibilità di offrire massimo 200 ingressi, che di solito si danno o a chi ci aiuta a vendere i biglietti degli spettacoli o agli amici più stretti. La festa è continuata, fino all’orario concordato e cioè dopo la mezzanotte e non è stata assolutamente interrotta dall’arrivo dei carabinieri che si sono oggettivamente limitati ad accertarsi che il numero di persone fosse corrispondente a quanti potesse ospitarne il locale, che non è stato assolutamente chiuso. Mi dispiace che essendo noi ragazzi (il gruppo dei Pr ha dai 18 ai 20 anni) abbiamo avuto un pessimo esempio da parte dei grandi. Se ci avessero detto che quel locale poteva ospitare un numero minore di persone rispetto ai biglietti venduti, o avremmo cambiato il locale o il format della festa. Per fortuna sono riuscito a far entrare quasi tutti i miei invitati e quelli che sono rimasti fuori, sono stati rimborsati. Vi aspetto alla festa che organizzerò a Natale e vi assicuro che non ci saranno imprevisti, anzi ci saranno regali per tutti e come sempre il miglior divertimento per i giovani del vesuviano e l’hinterland napoletano”.

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