TESSERAMENTO PD – A Portici i Democrat legati al senatore Cuomo escludono militanti storici. Bonadies si appella alla Commissione Provinciale per il Congresso

bonadies

Una “due-giorni” di fuoco ha segnato la rinascita del Partito Democratico di Portici. Dopo il deludente risultato elettorale alle recenti “amministrative”, ci si aspettava un forte segnale da parte del PD. Forte segnale puntualmente arrivato con l’allontanamento dal partito dei dissidenti dell’ultima tornata elettorale. Gli stessi che avrebbero favorito, durante l’ultima campagna elettorale, l’ascesa del sindaco Nicola Marrone, per un breve periodo ex-assessore della Giunta Cuomo. Tra la cinquantina e la sessantina le richieste d’iscrizione ufficialmente respinte, ma fonti interne al partito parlano di un numero “ufficioso” nettamente superiore. Dall’iscrizione al Pd di Portici è rimasto escluso persino uno dei simboli della storia politica della “roccaforte rossa”,  Leopoldo Spedaliere: reo, secondo la commissione di garanzia del partito cittadino, di aver svolto campagna elettorale per il giudice del Tribunale di Torre Annunziata. L’ex-sindaco del comune della Reggia, dopo aver aspettato fuori la sede del PD cittadino, per l’intera giornata di Domenica 26 Ottobre, il responso della commissione, sotto lo sguardo vigile del Senatore Cuomo, sembrerebbe aver maldigerito il veto imposto dai garanti. Alla sede provinciale del PD di Napoli sono ben tre le denunce formali inviate in questi giorni dai “respinti” porticesi: alla lettera di protesta di Leopoldo Spedaliere, si sono aggiunte, così, anche quelle di Vincenzo Armini e dell’ingegnere Vincenzo Bonadies. Quest’ultimo, a detta sua, escluso per incompatibilità, dovuta alla presenza della figlia in una delle liste civiche rivali al candidato ufficiale del PD: “Non mi risulta che vi sia alcuna norma statuaria che preveda questa generica incompatibilità all’iscrizione al nostro partito[…]- si legge nella lettera di denuncia inviata dall’Ing. Bonadies alla Commissione provinciale per il Congresso- e non ritengo che la partecipazione di un proprio familiare ad una competizione elettorale in una lista diversa da quella del partito del proprio genitore possa “bollare” lo stesso di traditore”. Proteste anche da parte di chi è ancora attualmente un punto forte del partito. L’ex candidato a sindaco Giovanni Iacone, durante il consiglio comunale del 29 ottobre, ha esternato la sua “rabbia” in un’interrogazione al sindaco Marrone: “Quello che abbiamo subito nei giorni di tesseramento è stato una vergogna. E’ vergognoso che personaggi politici, iscritti o simpatizzanti ad altre forte politiche cittadine, abbiano tentato di iscriversi al partito democratico. Se qualcuno volesse iscriversi al Pd, e avere un rapporto collaborativo con noi democratici, lo deve dire apertamente”. In attesa dei responsi della Commissione provinciale  per il Congresso, il clima resta infuocato.

Dario Striano

I commenti sono disabilitati