TERREMOTO POLITICO A CERCOLA – Il sindaco Vincenzo Fiengo rassegna le dimissioni per “motivazioni politiche”. L’accusa dell’opposione: dietro c’è la mancata riscossione dei tributi nella 219″

Cercola – Un fulmine a ciel sereno, anche se i rumors di Palazzo annunciavano qualcosa di grosso subito dopo le ferie estive. E qualcosa di grosso è arrivato. “Ho appena rassegnato le dimissioni dalla carica di Sindaco appare doveroso comunicarlo alla mia città, ai miei cittadini. È stato un grande onore e presto sentiti i partiti convocherò una conferenza stampa per le motivazioni di carattere esclusivamente politico”: il post deciso del primo cittadino Vincenzo Fiengo. Avvocato, al suo secondo mandato Fiengo era tra i sindaci del Vesuviano che più di tutti si è fatto notare negli ultimi tempi sullo scacchiere politico non solo locale, anche grazie al grosso volano delle Universiadi che lui in primis e poi la sua squadra di governo hanno saputo gestire.

Per quale motivo Fiengo, in vista di una possibile candidatura alle Regionali del prossimo maggio, avrebbe abbandonato la guida della sua città? Molti dei motivi, o forse davvero pochi, secondo l’opposizione sarebbero da identificare in una relazione tecnica del Collegio dei revisori dei conti comunali che hanno fatto i conti all’operato comunale, riscontrando  1.400.000 euro  di mancata riscossione dei canoni Edilizia Residenziale Popolar e il mancato controllo della rateizzazione del 2012 per 140 richiedenti e dal 2013 al 2019 le morosità aumentano addirittura a 277. “Il sindaco Fiengo rassegna le proprie dimissioni e abbandona la giostra – scrive Giorgio Esposito (Forza Italia) – nel momento in cui si deve affrontare la difficile questione del recupero delle somme dei fitti del quartiere ex 219 di Caravita e fare scelte concrete sul destino delle numerose famiglie coinvolte. Sono anni che in Consiglio comunale sollecitiamo interventi concreti sull’argomento senza essere ascoltati ma adesso la cosa è davvero preoccupante. Forse vuole capire nei 20 giorni a sua disposizione per ritirare le dimissioni chi è con lui e chi è contro di lui? L’incapacità di governo del Sindaco, dell’assessore al patrimonio, dell’assessore ai tributi e della maggioranza di Cercola è davanti agli occhi di tutti. Siamo esterrefatti di un simile comportamento”. Giovanni Rinaldi, portavoce del Movimento Cinque Stelle che pubblica sulla sua pagina Facebook la lettera dei revisori dei conti del comune pervenutagli in data 18 ottobre 2019: “Chiederemo un Consiglio Comunale straordinario e urgente al fine di ascoltare dal Sindaco, dagli Assessori competenti e dai restanti componenti della sua maggioranza, quali siano i motivi che hanno consentito in ben 6 ANNI di arrivare ad un tale livello di “mancato adempimento delle disposizioni regolamentari” e “la mancata assunzione dei conseguenti provvedimenti…” nonché “l’inerzia nel prendere provvedimenti a tutela delle finanze comunali, previa individuazione delle singole posizioni interessate dall’inadempienza e delle relative ragioni anche al fine di discernere i casi di effettiva fragilità sociale”. E’ indubbio come affermato dai Revisori che “non è tollerabile, in uno stato di diritto, che alcuni cittadini soltanto corrispondano quanto dovuto ad un ente pubblico, mentre altri, nelle stesse condizioni, si sottraggano a tale adempimento, in maniera eclatante, senza che l’amministrazione assuma in proposito alcuna iniziativa a tutela delle proprie finanze”. Chi è causa dei suoi mali, pianga se stesso … ma non sulla pelle dei cittadini”. Fiengo, per ora non commenta. A giorni terrà una conferenza stampa in cui scrive “chiarirà le motivazioni di carattere politico” che hanno indotto la sua scelta, di fatto ritrattabile perché la legge consente ai sindaci di ritirare le dimissioni entro 20 giorni dal deposito delle stesse. Cosa accadrà in questi 20 giorni? Per quale motivo solo il sindaco ha rassegnato le dimissioni?

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