Teatro San Carlo, bufera sul bando per addetto stampa. Il Governatore Vincenzo De Luca: “Revocatelo”

Il teatro cerca giornalisti pubblicisti “esenti da difetti fisici”. Il sindacato: “Cercano un collega di razza ariana o con le fattezze di Bolle?” Per diventare addetto stampa del teatro San Carlo, oltre all’idoneità fisica, occorre  “essere esenti da difetti o imperfezioni che possano limitare il pieno e incondizionato espletamento delle mansioni previste”. Bufera sul Massimo partenopeo per i requisiti indicati nel  bando “per l’eventuale assunzione a tempo indeterminato nel ruolo di addetto stampa, assistente alla comunicazione ed edizioni” pubblicato sul sito istituzionale.

Insorge il sindacato unitario dei giornalisti della Campania:  “Ma siamo all’eugenetica? Cercano un collega di razza ariana o con le fattezze di Bolle?”. Sulla questione  interviene anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca: “Chiedo che venga revocato il bando per l’assunzione dell’addetto stampa del Teatro San Carlo. No a qualsiasi tipo di discriminazione. Ancora più grave se è nei termini in cui viene espressa in questo bando, che invece deve consentire a tutti, senza differenze, di partecipare al di sopra di ogni possibile sospetto”.

La soprintendente Rosanna Purchia, informata delle proteste, ha assicurato che si occuperà personalmente della questione al rientro a Napoli,   correggendo eventuali errori una volta eseguite tutte le verifiche. Probabile un incontro con il Sugc.

La lettera del sindacato dei giornalisti 

Il segretario del Sugc Claudio Silvestri ha inviato una lettera alla sovrintendente del San Carlo, Rosanna Purchia, evidenziando gli errori rilevati nell’avviso pubblico di cui si chiede l’immediato ritiro.
“Il bando è inaccettabile – spiega Silvestri –: sorprende la mancata conoscenza della norma di riferimento sugli uffici stampa (la legge 150/2000) e della natura dell’albo dei giornalisti, tanto che il requisito richiesto è l’iscrizione a un inesistente “albo dei giornalisti pubblicisti”, discriminando così la partecipazione dei giornalisti professionisti”.
“Questo bando è uno scrigno di “sorprese” – continua il segretario del sindacato –: si dice anche che “la Commissione ha la facoltà, a suo insindacabile giudizio, di richiedere l’esecuzione totale o parziale del programma”, come se si trattasse dell’audizione di un musicista e non e non dell’esame di un giornalista”.

Poi il sindacato torna sui requisiti fisici richiesti: “Che fine ha fatto la Costituzione che vieta le discriminazioni perché “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, senza distinzione di condizioni personali. Per la gravità di questa discriminazione – conclude il dirigente sindacale – ho provveduto a informare il sindaco de Magistris, nella sua qualità di presidente del teatro, nonché le autorità competenti. E siamo pronti ad impugnare il bando”. Non è la prima volta che il bando per l’ufficio stampa scatena polemiche: nel 2005 si richiedevano “doti di innata gentilezza”.

 

 

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