SULLO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE A CERCOLA – Interviene Città Futura: avevamo a cuore il Governo della città e il mantenimento dell’assetto politico di centro sinistra

Cercola – Città Futura, il movimento nato in città da Sinistra Italiana che si è occupato di sussidiarietà e beni comuni, entra nel vivo della polemica scaturita dalla caduta del Governo Fiengo e del successivo commissariamento dell’Ente a un anno dalle elezioni. “È ora di fare chiarezza – scrive in un comunicato il Movimento, in giunta con l’assessore alla cultura Antonella Ferraro, prima che il sindaco azzerasse l’esecutivo per nominarne uno tecnico – il 30 dicembre il consigliere Antonio Forte, eletto tra le fila di Forza Italia, si è dichiarato parte del “Gruppo misto” composto dai consiglieri di maggioranza Giuseppe Romano, Santolo Esposito e Luigi Sorrentino, passaggio che abbiamo appreso, come tutti, direttamente in consiglio comunale, senza ricevere alcuna comunicazione in merito.

la Giunta tecnica prima dello scioglimento

Da subito ci siamo espressi con un comunicato in cui, oltre ad elencare le sfide vitali da affrontare per la nostra comunità, ci dichiaravamo indisponibili ad assecondare cambi di casacca, soprattutto in totale assenza di proposte politiche e argomentazioni che affrontassero i problemi dei cittadini.

 

Da quel momento è iniziata la discussione tra due posizioni: da un lato chi come noi, in rispetto del mandato consegnatoci dall’elettorato, chiedeva il mantenimento dell’assetto politico di centro sinistra unito all’impegno di mettere al centro unicamente i problemi della città, dall’altro un “Gruppo misto” che, forte solo dei propri numeri – con 3 consiglieri poteva far cadere l’Amministrazione – voleva imporre uno spostamento dell’asse politico verso destra, ingessando così l’azione politica della maggioranza.

 

Con responsabilità abbiamo portato le nostre argomentazioni nelle varie riunioni di maggioranza, evitando fughe in avanti. Nonostante questo, l’ennesimo strappo: il consigliere Domenico Busiello, anche lui proveniente dalla coalizione di centro-destra, ha dichiarato in Consiglio la propria appartenenza al “Gruppo misto”, affermando di voler supportare a sua volta il programma del Sindaco Fiengo. Ancora una volta nella totale mancanza di comunicazione e confronto si è cercato di imporre le proprie  posizioni. Da quel momento, la frattura è diventata insanabile.

 

In data 1 aprile, il sindaco ha decretato unilateralmente l’azzeramento della giunta. Non trovando una soluzione allo stallo politico, in assenza di una maggioranza in consiglio comunale, ha dunque portato, in seconda battuta, la proposta di una giunta tecnica nella conferenza dei capigruppo – conferenza alla quale, in maniera strumentale, la minoranza non ha partecipato -. Pur non prevedendo un sostegno a priori, avremmo continuato a tutelare la cittadinanza valutando atto per atto l’operato di tale giunta tecnica, con la pretesa che ogni provvedimento fosse costruito con l’intero consiglio comunale, nelle sue diverse articolazioni. Avremmo continuato a portare il nostro contributo in ogni sede, mossi dal solo interesse verso il paese e non certo da quello di una poltrona in giunta comunale.

 

Alla nomina dei nuovi assessori é seguito quanto da noi ampiamente previsto: in assenza di incarichi, il “Gruppo misto” con a capo il segretario Giuseppe Castiello non ha più ritenuto opportuno condividere il percorso guidato dal Sindaco Fiengo, nonostante da mesi andassero esprimendogli pieno sostegno. Nel silenzio di uno studio notarile, 9 firme hanno decretato la fine di questa amministrazione : 5 del “Gruppo misto” (Giuseppe Romano, Luigi Sorrentino, Santolo Esposito, Antonio Forte, Domenico Busiello) più le 4 dei consiglieri di minoranza (Angelo Visone,  Biagio Rossi, Giorgio Esposito e Pasquale Esposito ).

Con quest’ultimo atto, ennesima codardia di chi evita il confronto in consiglio e rifiuta di motivare pubblicamente l’improvvisa sfiducia verso il proprio sindaco e la propria maggioranza, si è determinato il subentro del commissario prefettizio, in luogo della politica. Modalità del genere non ci appartengono, e non ci apparterranno mai.

 

Si è conclusa un’esperienza lunga e importante, ma il nostro impegno resta immutato. Chiederemo quanto prima un incontro al commissario per confrontarci sulla situazione e sulle modalità di risoluzione dei problemi della città.

Restiamo in campo, per portare avanti percorsi di partecipazione e di coinvolgimento: ci confronteremo pubblicamente, come abbiamo sempre fatto, nelle piazze, nelle strade, tra la gente. Restiamo in campo, per una Cercola più giusta, inclusiva, sostenibile. Restiamo in campo, per costruire, tutte e tutti insieme, la CITTÀ FUTURA.

 

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