Sulla morte del boss Raffaele Cutolo, la denuncia: “Sul web migliaia di omaggi al boss: è indegno”

Post celebrativi. Video in cui si mostrano tatuaggi dedicati al boss della Nuova Camorra Organizzata. Paragonato a Pablo Escobar. Descritto come colui “che ci faceva lavorare quando lo Stato non c’era”. La morte di Raffaele Cutolo è stata seguita da un’onda di messaggi sui social che lasciano senza parole. Indignazione di cui si fa portavoce anche la politica della regione. “Abbiamo contato sul web oltre 10mila tra commenti di sostegno e solidarietà, video celebrativi ed altre forme di omaggio per Cutolo, è qualcosa di indegno, vergognoso e terrificante. Nessuna vittima innocente di camorra, nessun cittadino o membro delle forze dell’ordine o della magistratura morto per difendere la nostra terra ha ricevuto tanti messaggi di ammirazione e sostegno come sta succedendo per questo boss sanguinario di camorra, questo è l’avvilente quadro di una realtà percepita in maniera distorta e capovolta”.

Così in una nota il consigliere regionale campano Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde). Secondo Borrelli “è triste, inquietante e spaventoso che tante persone abbiamo dedicato alla morte di uno dei boss più crudeli di sempre tanti messaggi d’affetto, di esaltazione, che quasi lo santificano. Qui non si tratta di pietà cristiana, non può esserci pietà per uno che ha generato tanta paura, morte, dolore e disperazione, ma si parla di esaltazione della camorra e della cultura criminale che, purtroppo, come stiamo già denunciando da tempo, si sta diffondendo sempre più in maniera pericolosa. E’ una mentalità che va combattuta e repressa a ogni costo”. “Cutolo è morto in carcere al 41bis, il regime carcerario duro, ed è giusto che sia così. I camorristi devono saperlo e ricordarselo: se intraprendono quella strada il futuro gli potrà riservare soltanto la morte in carcere”, conclude il consigliere regionale.

 

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