Spregiudicati, violenti e seriali: la magistratura indaga sui carabinieri, rapinatori e assassini Jacomo Nicchetto e Claudio Vitale

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Le vergogne di tutti i carabinieri e dei rapinatori del mondo messi assieme, erano recidivi. Su questo indaga la magistratura, ora che la dinamica di un’assurda rapina finita male è tutta chiarita. Jacomo Nicchetto e Claudio Vitale i due carabinieri rapinatori e assassini, non erano al loro primo colpo e Vitale, originario di Cercola e trasferitosi a Terzigno con sua moglie originaria di Volla, non era nemmeno uno stinco di santo come vogliono far credere in giro, nel 2012 infatti il “carabiniere rapinatore modello” viene trasferito dal Battaglione napoletano dove presta servizio per “dubbie” frequentazioni. Grosso spavaldo il vesuviano, schivo e riservato Jacomo. Prima carabinieri, poi rapinatori, dopo ancora assassini. Sono accusati infatti di rapina a amano armata, tentato omicidio e omicidio colposo, perchè Pasqualino Prisco, il fratello di Donato e titolare degli Etò, è finito ammazzato per difendere il supermercato, proprio dai carabinieri, mentre Donato ha un colpo nell’anca ed è in prognosi riservata, dopo esser stato sparato dai carabinieri rapinatori. Angelo Prisco, sta a casa.E’ il papà di Donato e Pasqualino. Composto nel suo dolore, riceve le visite di condoglianze. Anche Luca Capasso, il sindaco di Ottaviano, va a fargli visita: è l’avvocato di famiglia. “Quell’uomo è distrutto, lasciatelo stare – afferma una signora subito dopo l’ingresso del giardino della villa di via Ferrovia, pochi metri dal centro della città che fu di Cutolo e oggi è in mano ai Fabbrocino (vedi alla voce Mario, ‘o Gravunaro) – don Angelo ha  cresciuto i figli insegnandogli i valori del rispetto, del lavoro e della famiglia. Potevano evitare? Quando ti svegli all’alba e finisci tardi la sera di lavorare non eviti di difendere casa tua”. “Hanno ammazzato Pasquale e ferito Donato, dopo avergli puntato la pistola alla testa. I carabinieri entrano, fanno una rapina e mi ammazzano un figlio. Sono distrutto”. Angelo, si limita a questo. Anche gli avvocati tacciono, attendono che i magistrati dispongano gli esami autoptici e sentano ancora i carabinieri-rapinatori-assassini che in un primo momento avevano fornito versioni diverse sia ai colleghi intervenuti sulla statale, dopo l’inseguimento che ai magistrati. In queste ore dovrebbe svolgersi l’esame autoptico e stabilito il giorno dei funerali di un giovane colpevole solo di aver difeso il suo lavoro, da rapinatori che di mestiere facevano i carabinieri.

 

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