SABBARESE vs MAZZONE I due leader della sinistra vesuviana si danno battaglia sui social, offendendosi. Noi gli proponiamo un incontro di boxe

La politica, si sa, oggi si fa anche a mezzo social. E anche le accuse, le offese e qualche caduta di stile. E sull’asse Portici-Ercolano, a sinistra, si sta consumando una guerra (che spesso di politico non ha nulla) tra il segretario dei democrat della città degli Scavi Piero Sabbarese e l’ax assessore porticese, oggi tra gli scranni dell’opposizione con Liberi e Uguali Mauro Mazzone. Botta e risposta. Accuse, offese e qualche steccata che va oltre il personale. Sabbarese e Mazzone non se le son mandati a dire, anche se (ammesso fosse possibile) il segretario dem di Ercolano, pur cicostanziando bene tutto non ha aperto le danze direttamente.

“ Ed è quando la Politica ti serve per vivere e sopravvivere che inizi a contare le cialde del caffè. Benedetto Croce diceva ” La Politica onesta e’ la Politica Capace” il perfetto contrario di chi è incapace di Governare Paesi con la conseguenza di migliaia di quattrini sperperati per incapacità. A certi soggetti che sembrano cadere dagli alberi, quando invece riuscirebbero facilmente ad aggrapparsi solo per afferrare una banana fradicia, cordoglio e pena: per la Politica che con voi muore ogni giorno sempre di più e per lo squallore che portate orgogliosamente in giro come testimoni di Voi stessi. Gli stessi che sanno gridare allo scandalo solo quando lo scandalo non sono loro……ma a loro tutto è concesso”. Un post sulla sua pagina personale di Piero Sabbarese. Al vetriolo, la risposta di Mazzone, evidentemente sentitosi chiamato in causa. “Caro Piero, non hai il coraggio di fare mai i nomi delle persone a cui ti riferisci, ma ti tolgo l’imbarazzo e siccome ti riferisci a me ti rispondo. Io non ho ottenuto il posto fisso grazie ai miei genitori, che seppur non mi abbiano mai fatto mancare nulla, mi hanno permesso di crescere da solo anche nel campo lavorativo. Mi mantengo da solo fin dall’età di 18 anni, conduco una vita semplice, ma se avessi un bar o una qualsiasi attività sono certo che farei godere ai miei genitori la meritata pensione e me la vedrei da soli, così come mi hanno educato da sempre. La politica non mi serve per vivere, anzi mi serve per aiutare tante persone che ho la decenza di non nominare. Certo non ho 10.000€ di orologio al braccio, ma onestamente vivo dignitosamente, non mi faccio assumere con stipendi gonfiati, non chiedo rimborsi, insomma, mi posso consentire di contare anche le cialde del caffè, perché non devo ringraziare nessuno e non ho paura di nessuno, perché io sono una persona perbene”. “ Ragazzo lavoro da quando avevo i pantaloncini corti e nonostante tutto ho un modestissimo Hamilton che ho comprato dopo 25 anni di lavoro, nonostante potessi permettermi il Rolex da te citato e forse qualcosa in più”. Risponde Sabbarese. “Le tue insinuazioni sono imbarazzanti e ti qualificano per quello che sei, visto che citi persone, fatti e posizioni personali, nonostante io non abbia nessun ricordo di te seduto alla mia Tavola, insieme ai miei genitori che pure citi in modo incredibilmente imbarazzante.

Mio Nonno, che fortunatamente non citi, mi diceva sempre che le proprie insoddisfazioni ed impotenze non vanno mai proiettate su altri, ma va sempre fatto un lavoro sull’attesa e sul desiderio della “Legge del Padre” per ristabilire un rapporto giusto con il mondo e con le persone. Quindi mi permetto di darti un consiglio: Impegnati e risolvi le cose che ti creano disagio e ti fanno stare male nella storia del mondo e ti fanno guardare ossessivamente le altre persone, tanto da commentare post, entrando nelle vite personali, nei rapporti familiari ed in quelli lavorativi. Alla fine c’è una speranza per tutti e forse anche per te”. Mauro Mazzone, che tutti a Portici pensavano diventasse il nuovo leader della politica cittadina, se non si fosse messo di traverso l’esperienza di punta nella giunta fallimentare del magistrato Nicola Marrone, prima che la città del Granatello fosse commissariata per essere poi riamministrata dall’ex senatore del Pd Enzo Cuomo, risponde e affonda. “Ragazzotto, “la politica onesta è la politica capace” , ebbene da quello che leggo quotidianamente, sei il Lupin della politica, perché non c’è un tuo concittadino che elogi le tue capacità. Né si trovano tracce tangibili del tuo operato di neo amministratore locale. Tu apri la bocca e parli sempre stando attento a non fare nomi e questo qualifica il nulla che sei, io invece sono sempre molto chiaro quando parlo. Ngopp o racc io non ho orologi di 10000€, te lo ripeto. Ho sempre lavorato senza dovere ringraziare nessuno, tantomeno mammà, ho sempre fatto politica dalla parte che ritenevo giusta e non quella che ritenevo vincente, a differenza tua nella prima ed ultima (credo) volta che sei stato eletto, le persone mi danno fiducia da 15 anni e da sei in città. Io ti do un consiglio che credo anche tuo nonno ti avrebbe dato, quando parli, fai seguire i fatti alle parole, non aver paura di scrivere o pronunciare un nome, non insinuare, non minacciare. Insomma, cresci bello di nonno, addivient ruoss!!!”. Certo la politica dei social o è da appoggio a una linea, o contro e quindi, come accade troppe volte, diventa offesa, a cui non seguono azioni politiche concrete, nonostante come accade per i duellanti del web, i tigrotti della tastiera, in questione, ognuno di loro davvero potrebbe rappresentare un pezzo importante di una nuova politica che invece si arena alle offese, perde lo smalto e la caratura. Le comunicazioni a mezzo Facebook tra Mazzone e Sabbarese sono proseguite, spesso degenerando. E poi ci si chiede ancora il perché la politica allontani i giovani. Questi due qua, Sabbarese e Mazzone, infatti, avrebbero il compito (e anche le capacità) di traghettare la nuova e la vecchia politica tra la gente, diversamente da come sta accadendo nei (vecchi) partiti istituzionalizzati e storicizzati fino all’ondata Grillini e Leghisti, in entrambi i casi c’è un po’ di spregio. Se volete, in altra occasione vi espongo i miei perché. Rispetto a Piero Sabbarese e a Mauro Mazzone, invece, li inviterei a una maggiore responsabilità per il ruolo pubblico e di riferimento che occupano. Caro Sabbarese, caro Mazzone siccome oguno di voi tutti i giorni, nel bene o nel male, riuscendoci più o meno, insegue un proprio ideale politico e si sacrifica per questo, non sarebbe più intelligente risolvere i vostri problemi in privato e non ridicolizzare il vostro impegno offendendovi sui social? Vi proporrei addirittura un incontro di boxe nella palestra di Vittorio Marotta, amico di Mazzone e penso anche di Sabbarese. Marotta, che di mestiere fa il fighter e ha una palestra di sport da combattimento, potrebbe allenarvi qualora steste a digiuno della cosa. Poi vi farebbe combattere e il ricavato della vendita dei biglietti potrebbe finanziare qualche progetto sociale sui nostri territori. Come giurati potremmo scegliere i giornalisti del territorio e via. Voi la finireste di offendervi non costruendo niente, la gente, i vostri sostenitori, i vostri detrattori e anche le vostre famiglie (chiedete a nonno, zio, mamma e compagna se son felici di leggere offese spesso gratuite sui social all’indirizzo della persona cara) vedrebbero una terza via allo scontro tra trigotti da tastiera e soprattutto se la politica delle offese è fare politica, almeno produrrebbe un valore: finanzierebbe con la vendita dei biglietti per assistere alla sfida, un progetto sociale. Il giornale che dirigo gratuitamente sarebbe mediapartner dell’iniziativa, per rilanciare il più possibile la vendita dei biglietti e la beneficenza. Pensateci, non vi offendete e organizziamoci per settembre. Sentiamo Marotta, vediamone la fattibilità e partiamo. Da oggi al giorno della sfida, però, impegnatevi al silenzio. Ci perdete entrambi e i valori che ispirano il vostro impegno.

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