Riceviamo e pubblichiamo un intervento – “Non Basta Evitare, Il Male… il Bene, Bisogna Farlo” Queste le parole di una donna della Comunità Ucraina, la stessa comunità di Anatolij

fotofiaccolata

Ieri Domenica 6 settembre a Castello di Cisterna si è svolta la fiaccolata in onore di Anatolij, dopo la messa condotta dal Vescovo Beniamino Depalma. Toccanti le Sue parole che risuonano ancora nella mia mente: “Non voltate più la faccia dall’altra parte di fronte a situazioni di ingiustizia ed illegalità,non tollerate più la cultura del crimine, non accettate mai più la violenza come strada … la sterile indignazione non ha mai cambiato il mondo.” Durante la fiaccolata tanti erano i Sindaci con le loro amministrazioni a fare cordoglio, uniti per dire Basta! Basta ad un sistema, che come un cane si morde la coda. Oggi i cittadini sono alla fame, disperati, e le amministrazioni possono fare ben poco. I nostri giovani senza futuro cadono nel giro dell’illegalità. Mancano fondi, e un Sindaco prima di essere tale è anche lui padre di famiglia, e si rende conto che non si può ancora chiedere ai cittadini di contribuire e sopperire ai buchi  senza fine di una cattiva gestione.Feriti ma non stanchi di combattere, i cittadini di Cisterna hanno accolto per fare cordoglio, le centinaia di persone che erano presenti insieme alla comunità ucraina. Non tutti i comuni hanno issato le loro bandiere, ma erano lì, e non in prima fila, ma mescolati tra la folla, come ombre, perché per loro era importante esserci e non mostrarsi. Bello è stato vedere oltre alla bandiera di Castello di Cisterna anche il Comune di Napoli, Di Brusciano, Casalnuovo, Acerra, Marigliano, Nola, Pomigliano, San Vitaliano, Portici che lungo il tragitto davano colore insieme alle fiaccole, a questo tragico evento. Ringrazio l’Amministrazione di Napoli ed  il Sindaco  di Castello di Cisterna che hanno invitato ad essere presente per unirsi insieme alle Autorità, l’ associazione AMIR, che da anni si spende per la tutela personale ed è contro la violenza di genere. Presente anche il Coordinamento Campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, oltre alle varie associazioni locali.Il Supermercato Piccolo ringrazia e si unisce ai suoi clienti invitando a costruire insieme un mondo migliore, a non dimenticare il senso civico ed a ricordare il coraggio che ha avuto di rischiare la vita il concittadino Anatolij. Alla fiaccolata silenziosa hanno preso parte, il sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano, il generale Antonio De Vita, comandante provinciale dei carabinieri, il comandante del gruppo della Guardia di finanza di Torre Annunziata, Carmine Virno, il viceprefetto di Napoli, Biagio del Prete, Franco Malvano in rappresentanza della Regione Campania ed ovviamente i sindaci di molti comuni della provincia di Napoli, che indossavano la fascia tricolore. Vedere anche Bassolino, la sua presenza, come un semplice cittadino, mi ha lasciato perplessa, ma allo stesso tempo compiaciuta. Perché? Perché ci sono uomini che investono cariche ed altri che vengono investiti da esse, ma davanti alle tragedie, la politica con i suoi colori e le sue storie perverse dovrebbe essere messa da parte… e pochi hanno il coraggio di farlo. Parlare con il Commissario Regionale Antiracket Antiusura, Malvano, il quale rappresentava De Luca, è stato un momento di condivisione per me, in cui ho percepito il voler cambiare le cose. Vedere il suo sincero rammarico mi ha fatto riflettere. “… Le istituzioni spesso sono distanti dai cittadini, la politica, la giustizia viaggiano ancora troppo lentamente.” E ancora parlando della malapolitica dove le soluzioni non arrivano tempestivamente… “Napoli e provincia dimostra di avere vizi ma anche tante virtù, oggi è unita dimostrando la sua multietnicità da secoli radicata, dove i napoletani dimostrano il loro immenso cuore integrando ogni cultura, razza, allo scopo di far rifiorire questa regione insieme, sollevandola dal degrado e dalla crisi economica.” Così ci siamo salutati promettendoci che questa passerella dia il via a qualcosa di concreto, ora è arrivato il momento di istruire, rieducare i nostri giovani, il nostro futuro, modificando non solo il modo di pensare ma anche e soprattutto il modo di agire. Assistere all’intervista del Sindaco Sorrentino mi ha fatto comprendere che il sistema di rieducazione  alla legalità delle case famiglia, fa acqua da tutte le parti.Certo qualcuno dirà: “… Case Famiglia, è solo la scuola del crimine, un parcheggio, dove ai minorenni viene fornita più esperienza per essere degli eccellenti criminali in futuro.” Infine, l’altra faccia della medaglia mostratami da una mamma. “Non versiamo lacrime ipocrite, forse un cisternese non avrebbe fatto ciò che ha fatto Lui“. Siamo sinceri! Qualcuno dice: “… ma alla famiglia non ci ha pensato?” “ Il personale dei magazzini viene formato in caso di rapina, lo sapevate? Al personale viene espressamente detto di rimanere immobili e non compiere gesti eroici, la vita non ha prezzo. Allora se intervengo per difendere un cane o un bambino oppure una donna che sta subendo violenza o sopruso, sono un eroe, ma se voglio sventrare una rapina, in quel caso, te la sei cercata … a tua figlia non ci hai pensato? La faccia non la potevi girare da un’altra parte? Era solo la terza volta che quel negozio veniva rapinato, i proprietari erano assicurati, e i soldi, non erano i tuoi …   ma davvero credi di essere un supereroe dai super poteri? Una madre lasciata dal marito per andarsene con una straniera che deve provvedere a crescere i figli e magari accudisce pure i genitori anziani, quella è un supereroe …!” Così ho adorato la risposta di Valeria Ciarambino del M5S “Lui era molto più napoletano dei suoi assassini. Era più napoletano perché ha dimostrato di amare questa terra e questa gente. Chi l’ha ucciso, pur essendo nato in questa terra, ne rappresenta il tumore più maligno e distruttivo che c’è: la camorra. Anatolij che non era napoletano, che non era assuefatto dal timore e dall’omertà, che la presenza della camorra ha instillato nella nostra gente, è stato l’unico a reagire e a scegliere di rischiare la sua vita per opporsi alla violenza criminale: uno straniero insegna a noi napoletani, a noi campani, a non abituarci e girarci dall’altra parte, a scacciare e a lottare contro il cancro della camorra, senza pensare alla sua stessa vita. Chiedo che tutti i politici di questa terra facciano pressione sul governo perché alla Campania venga dato ciò che le spetta: investimenti, futuro, lavoro, servizi. Dignità. È il solo antidoto alla violenza e all’illegalità”. “Risorgi Castello di Cisterna! Risorgi insieme a tutte le città del Nostro Amato Territorio” queste le parole conclusive del Vescovo di Nola Beniamino Depalma “Che sia vita o morte di un essere umano, niente è successo per niente … nulla è per caso” cit. Fabiana Izzo

 Fabiana Izzo

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