Riceviamo e pubblichiamo – “Capasso si è fatto multare per continuare a governare, nonostante la decadenza, è giusto che la gente sappia la verità!”

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San Sebastiano al Vesuvio – “Qualcuno ha scritto che il sindaco di San Sebastiano, quello della piscina comunale svenduta ai privati, quello degli immobili comunali affidati a privati senza percepir reddito, e quello che avrebbe gestito in modo poco chiaro un bene costruito coi soldi (anche a rate e cambiali) dei cittadini (Polisportiva Vesuvia), si sarebbe fatto multare e poi per poi far ricorso all’Ente (a firma dell’avvocato consigliere comunale del Pd a Pollena Trocchia Agostino Maione depositato al Giudice di Pace di Sant’Anastasia che nello stesso giorno della notifica della multa e del ricorso, deposita e  notifica al Comune gli atti) per non far commissariare l’ente.  Il che è vero, ma non certo per il bene dell’ex piccola Svizzera, in quanto ciò che gli preme è invece avere continuità nell’azione di governo cittadino, nonostante la volontà già fallita numerose volte di candidarsi al Consiglio Regionale. Capasso e i suoi uomini, in sostanza, imitando la recente “porcata agropolese” tengono in vita un esecutivo politico , attraverso un vicesindaco non eletto direttamente dal popolo.  La televonela della decadenza di Pino Capasso, sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, ormai vede l’epilogo:  un finale già scritto. Nella mattinata di lunedì 16 marzo 2015 arriverà  in consiglio comunale la contestazione dell’incompatibilità, prevista dal TUEL , relativamente ad un ricorso presentato al Giudice di Pace di Sant’Anastasia dal sindaco Capasso contro una multa,  elevata domenica pomeriggio,   dal capo dei vigili urbani Alberto Baldissarra. Franco Alfieri, sindaco di Agropoli, futuro candidato al Consiglio Regionale nel Partito Democratico, ha alimentato uno dei peggiori precedenti  della Storia della  Repubblica Italiana. Infatti, pur di garantirsi il galleggiamento e la continuazione della sua coalizione  politica al governo della città ha voluto utilizzare questo escamotage per evitare il commissariamento del comune. Una vera e proprio presa in giro delle istituzioni pubbliche ed un mancanza di rispetto verso l’elettorato che ha scelto direttamente il sindaco e non il suo vice. Anche Pino Capasso sarà beneficiato da questa “singolare contestazione”  e sarà presente , molto probabilmente, nella corsa al Consiglio Regionale evitando il commissariamento del comune, ipotesi non praticabile se si fosse dimesso spontaneamente: in quest’ultimo  caso avrebbe sofferto l’arrivo in città gli emissari della Prefettura di Napoli fino a maggio 2016. Oltre l’arroganza ed il mancato rispetto  delle istituzioni pubbliche, il dato politico che inquieta è il silenzio della maggioranza che sostiene Capasso: in primo luogo dei giovani che fanno capo al capogruppo Gianluca Sannino ed a Giuseppe Panico, seguacio del sindaco nonostante il defenestramento dopo pochi mesi di assessorato. Mi auguro che in Consiglio Comunale prevalga più il rispetto per la città che l’obbedienza al Capo, soprattutto se ha fallito. Per il resto mi complimento coi vigili urbani di San Sebastiano e con l’avvocato Maione per la professionalità e la celerità con cui hanno svolto ognuno il proprio lavoro”. 

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