Regi Lagni, la diffida dell’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche: “E’ necessario il ripristino dello stato dei luoghi, c’è rischio dissesto”. Ricordando Valeria Sodano

L’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche parte all’attacco e chiede il ripristino dello stato dei luoghi dei Regi Lagni nel territorio del Parco Vesuvio e in particolare del lagno «Spirito Santo», in località Schiocca Nocella a Somma Vesuviana. Lo fa attraverso una diffida inviata al ministero dell’Ambiente, al Parco nazionale del Vesuvio, alla Regione, all’Arpac e al Comune di Somma Vesuviana. A fare da sfondo alla richiesta, uno studio, effettuato proprio dall’Accademia presieduta da Biagio Esposito, in collaborazione con l’Università Federico II, con l’Università siberiana federale di Krasnoyarsk e l’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro). Lo studio riguarda proprio i Regi Lagni: un gioiello di architettura rurale perfezionato in età borbonica ma successivamente lasciato all’incuria e al degrado. I Regi Lagni, infatti, costituivano la rete idrografica di canali per irreggimentare le acque, prevenire le inondazioni e tenere a disposizione le acque in caso di siccità. Oggi questa funzione non viene svolta e il rischio di dissesto idrogeologico è altissimo.  Dissesto che ha già prodotto vittime sotto il Vesuvio. Otto anni fa la tragedia a Pollena Trocchia. Valeria Sodano, una studentessa di 23 anni, sopraffatta dalla massa d’acqua che scendeva dalle pendici del Vesuvio, moriva annegata in strada, sotto la sua auto. L’amica che stava con lei si salvò aggrappandosi a un cancello. A Torre Annunziata, a Boscoreale, a Pomigliano d’Arco, a Ercolano e Torre del Greco. Il dissesto idrogeologico che preoccupa da sempre gli abitanti del vesuviano e che con l’arrivo delle piogge torrenziali che si registrano negli ultimi anni rende tutta l’area urbanizzata alle pendici del vulcano fortemente a rischio alluvionale.

 

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