Portici. Il caso Villa Fernandes di nuovo in Parlamento. Un’altra interrogazione parlamentare. L’on. Luisa Bossa: “Ho richiesto anche un incontro col Prefetto per fare luce sulle decisioni del Commissario”

Una nuova interrogazione al Ministro dell’Interno sul caso di Villa Fernandes di Portici, confiscata alla camorra circa venti anni fa.

L’ha presentata la deputata della commissione antimafia, Luisa Bossa, del gruppo Articolo 1 Movimento Democratici e Progressisti. “Un bene confiscato alla camorra – commenta la parlamentare – deve vivere e non deperire, perché il suo decadimento è una resa simbolica alla criminalità organizzata. Villa Fernandes deve essere il cuore della vita culturale e sociale della città di Portici, coinvolgendo il tessuto locale, facendosi motore di sviluppo e partecipazione. E proprio dal territorio, da associazioni come Giovani Organizzati, che si segnalano con forza necessità di questo tipo. Negli anni scorsi è stato fatto un lavoro di recupero e di restituzione sociale del bene alla città, che però incomprensibilmente, dopo lo scioglimento del Consiglio comunale e l’insediamento di una gestione commissariale, si è fermato. Un bando pubblico, che aveva come obiettivo l’assegnazione della villa, è stato annullato per vizio di forma. Le offerte pervenute sono state restituite mentre per l’assegnazione del bene, annullata la gara, si sta procedendo verso individuazioni mirate e discrezionali di singoli soggetti, cancellando quella idea di gestione partecipata, di coinvolgimento dal basso, peraltro con bando pubblico e trasparenza, che era nelle intenzioni originarie. E una vicenda su cui bisogna fare chiarezza e su cui chiederò un intervento del Ministro dell’Interno e del Prefetto di Napoli“.

La possibile coogestione tra Comune di Portici e Seme di Pace, cooperativa capofila di un’ampia rete di realtà associazionistiche locali, era già stata trattata in esclusiva e anteprima dal nostro quotidiano online. (Leggi)

La notizia ha catturato l’attenzione dell’ex consigliere comunale Mauro Mazzone che, tanto, in passato, si era battuto per la riapertura al pubblico del bene confiscato e per una nuova destinazione ad uso sociale, tramite percorso partecipativo.

Percorso arenatosi a causa di una determina dirigenziale sospetta (secondo due parlamentari di Sinistra Italiana che hanno presentato una interrogazione) che ha di fatto annullato un bando di gara, lo scorso Ottobre, a cui aveva partecipato, insieme ad altre due associazioni, proprio la cooperativa Seme di Pace.

Da qui l’interrogazione della parlamentare e l’incontro richiesto col neo Prefetto per chiedere chiarezza sulle decisioni prese dal commissario Roberto Esposito, incaricato di traghettare Portici fino al voto amministrativo gi Maggio/Giugno 2017

Dario Striano

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