Portici. Forze politiche in campo per l’apertura della ferrovia
Il Prossimo 5 Febbraio il blocco dei treni sulla Napoli-Salerno spegnerà la sua prima, e si spera anche ultima, candelina. A circa un anno dalla caduta del muro perimetrale esterno della prima villa del Miglio d’Oro, Villa d’Elboeuf, la prima ferrovia di Italia risulta ancora inagibile al traffico ferroviario. Le diverse forze politiche in città promettono battaglia per la riapertura dell’importante tratto, la cui chiusura ha, non solo, portato danni alla circolazione e al trasporto locale, e conseguenti disagi ai pendolari e ai cittadini porticesi e vesuviani, ma costituisce anche il blocco dei collegamenti tra il Nord e Sud dell’intera nazione.
Il consigliere comunale di maggioranza Salvatore Iacomino, nella conferenza stampa organizzata nella mattinata di ieri, Lunedì 12 Gennaio, ha puntato l’indice contro la Invest srl, la società proprietaria di Villa d’Elboeuf, colpevole di aver ritardato ulteriormente la riapertura dell’asse feroviario. Il j’accuse dell’ex parlamentare parte da lontano, dal mancato accordo con la Cassa Deposito e Prestiti (su cui il leader locale di SeL dice di “nutrire ancora dei sospetti“), che impedì di fatto al Comune di acquisire l’ex residenza del conte d’Elbouef; per poi passare alla caduta del muro della villa vesuviana con il conseguente braccio di ferro tra Comune, Regione, Soprintendenza, RFI e Invest srl. Braccio di ferro che sembrava essersi “parzialmente” risolto con il lascia passare del Tar alle Fs per la realizzazione di un tunnel metallico, utile al ripristino della circolazione su rotaia, fissato per il 14 Dicembre scorso, ma ritardato a causa della presenza di impalcature, fatte montare senza alcuna autorizzazione dalla ditta detentrice del “cartellino” dell’ex Villa Bruno. impalcature che hanno impedito di ultimare i lavori della galleria: “La vicenda deve passare ad un livello più centrale.- ha detto Salvatore Iacomino- C’è la necessità di un vero impegno dello Stato, che ha strumenti e poteri per arginare questa questione che porta non solo disagi ai cittadini locali e alla viabilità dei comuni vesuviani, ma che impedisce anche il collegamento tra il Nord e Sud del paese. Noi crediamo che su questa vicenda ci sia qualcosa di più grosso. Qualcosa di diverso“.
Presente alla conferenza stampa anche il Senatore De Cristofaro (SeL), che ha promesso di portare la questione prima in Parlamento, tramite un’interrogazione parlamentare al Ministero dei Beni Culturali e a quello dei Trasporti, e poi in Commissione Antimafia “per disvelare qualsiasi elemento di opacità, poca trasparenza e poca chiarezza“: “La centralità del Mezzogiorno d’Italia è stata messa ancora una volta da parte.- ha detto il parlamentare- Nel corso delle prossime ore produrremo gli atti per far diventare questa vicenda di più ampio respiro. Non è possibile ledere ulteriormente il diritto alla mobilità di 1 Milione di possibili utenti.”
Anche LeD promette battaglia. La sede porticese dell’associazione politica creata da Gennaro Migliore e altri parlamentari fuoriusciti da SeL, nei prossimi giorni, metterà in piedi una mobilitazione cittadina: “Al di là di tutto,-ha detto il Presidente della sede di LED porticese, Giuseppe Giammetti– non si può restare fermi dinnanzi a tale problema e rifugiarsi in contenziosi, controversie e sentenze del Tar. A breve allestiremo gazebo, e organizzeremo sit-in di protesta cittadina per far sentire la nostra voce“.
Dario Striano
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