MAMME SUL PIEDE DI GUERRA – Tra norme e decreti, la piattaforma per la didattica digitale integrata a Massa di Somma rimanda al sito di un Istituto Nautico di Ragusa

Massa di Somma – La piattaforma digitale che dovrebbe garantire la  didattica digitale integrata ai giovani studenti della cittadina vesuviana, rimanda a un sito di un Istituto Nautico di Ragusa dove purtroppo gli annunci vengono messi prima dell’evento da svolgere o delle direttive da seguire. Mamme sul piede di guerra. “Si sta negando a questa generazione il diritto allo studio, si sta negando di vivere la scuola digitale che sicuramente non sarà la Scuola in presenza con la S maiuscola, ma è l’attuale declinazione di essa e non può assolutamente mancare nella crescita di questi principi gentili e principesse ribelli” il grido di allarme delle mamme delle elementari e medie della cittadina sotto il Vulcano.

La cittadella scolastica massese accorpata inizio settembre  all’I. C. Luca Giordano ha visto di fatto l’isolamento e la subalternità costante dalla sede centrale. La legislazione scolastica impone lo scioglimento degli organi collegiali per autonomia persa ed è cominciato il calvario. “Non abbiamo rappresentanza, non abbiamo identità ed abbiamo perso tanto in termini di prestigio, di affermazione presso l’opinione pubblica e dei comuni limitrofi – continuano le mamme – i ritardi non mancano e sono quotidianamente accentuati. Non avevamo presenza di personale amministrativo e con la costituzione di un comitato di genitori avviamo le prime segnalazioni. Riusciamo insieme all’intervento delle istituzioni ad ottenere il ripristino di orari seppur minimi presso la sede fisica massese. Si fa presente che i numeri che ci separano dai plessi dell’altro comune sono esigui. Ma entriamo nel vivo della questione: Ogni decisione viene pubblicata su di un sito del quale con seconda segnalazione chiediamo la manutenzione, perché se interroghi la pagina ti ritrovi catapultato a Ragusa in un istituto nautico, mai nessuna risposta in merito. Dicevamo, ogni comunicazione viene pubblicata negli orari più improbabili e sempre a ridosso dell’ evento che ci coinvolge. Esempio: Molti genitori non sapevano di dover accompagnare i figli a scuola perché si pubblica un calendario stroboscopico e differenziato per orari giorni e tempo scuola di domenica sera a poche ore dall’apertura dei cancelli e dell’inizio anno scolastico.

Ma finalmente siamo tornati in presenza nelle nostre aule e questo bastava. Dopo 5 giorni in presenza oraria ridotta, dichiarata “accoglienza” anche dopo 10 anni nella stessa scuola alla soglia dell’adolescenza, si devono accogliere i discendenti e farli abituare al tempo scuola. Siamo a casa da Marzo e preferiamo dimenticare l’esperienza traumatica e disastrosa del segmento scuola primaria della dad di prima edizione, ma in quel momento nessuno sapeva cosa e come sarebbe stata questa scuola digitale. Il 15 Ottobre 2020 la Regione Campania con ordinanza 79 al punto 1.5 impone la sospensione delle attività didattiche in presenza e precipitiamo in un tunnel nero come la pece. Riceviamo una mail per autorizzare la didattica digitale integrata, ma avevamo già firmato il patto di corresponsabilità dove minuziosamente si definiscono i tempi e termini del possibile scenario dell’interruzione delle lezioni in presenza e si assicura l’attivazione della DDI. Prima domanda a cosa serve questa nuova autorizzazione? Ad incrementare estenuanti iter burocratici. Dal 26 Giugno il Miur invia linee guide riguardo la didattica di a ciascun istituto italiano e si ripete alla popolazione scolastica massese che è tutto pronto per la DAD! Ed invece ancora ad oggi niente è stato fatto e si esasperano genitori e studenti. Siamo sull’orlo di una crisi di nervi, anni di investimenti e di cura per portare a livelli invidiabili la nostra cittadella scolastica spazzati via in un battito di ciglia! Scorriamo quotidianamente e spasmodicamente l’elenco mail alla ricerca della mail per l’account pass che consente l’ accesso all’aula virtuale. Le giornate passano, fatichiamo a reperire qualsiasi informazione in merito, arrancano i genitori per cercare di organizzare tempo di cura e tempo lavoro. L’incertezza regna sovrana.  L’amarezza, mista alla rabbia dell’abbandono genera insoddisfazione! Non molliamo di un centimetro… il futuro dei bimbi e delle bimbe delle ragazze e ragazzi massesi no si tocca! Abbiamo avviato l’iter per un esposto teso ad accertare le responsabilità di chi si è reso colpevole di questo scempio”.

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