Mama Africa, un ponte contro l’indifferenza teso al rispetto dei diritti umani

Mama Africa festeggia i suoi dieci anni e lo fa con un nuovo simbolo. L’Africa con i colori della bandiera panafricana (giallo, rosso e verde), un pugno al centro ad indicare che l’Africa deve essere salvata dal suo popolo e un cuore in Occidente, in Togo, dove la nostra associazione opera. Chi conosce papà Enzo sa che con la sua liquidazione fondò nel 2006 la prima casa famiglia per bambini orfani nel villaggio di Togoville. In dieci anni tanti sono stati i progetti realizzati: un piccolo ospedale, un progetto nutrizionale per bambini sottoalimentati, un programma di assistenza sanitaria ai carcerati della prigione di Vogan, un corso di sartoria per le ragazze che hanno abbandonato gli studi (per altre info: www.mamafrica.it).

Mama Africa insomma non dimentica proprio nessuno e lo sanno bene i più di 300 mila amici che ad oggi seguono la nostra pagina di Facebook. Un numero raggiunto soltanto con le nostre forze e con l’affetto di chi crede in noi. Neanche un euro è stato speso per fare pubblicità e ha contato solo il passaparola mediatico. Mama Africa infatti si propone non solo di promuovere i propri progetti in Africa, ma anche di dichiarare guerra al razzismo e al fascismo. Mama Africa è diventata nel tempo un manifesto per tutti coloro che sognano ancora una società più giusta e solidale.
Il protagonista di questa campagna che ha cambiato tutti noi volontari e seguaci, italiani ed extraitaliani, è sicuramente il nostro papà Enzo, il professor Enzo Liguoro, che è candidato quest’anno al premio per il volontario dell’anno. Invitiamo quindi i nostri amici a seguire le istruzioni sulla pagina di Facebook di Mama Africa, loggarsi al sito e votare Vincenzo Liguoro. Questo premio rappresenterebbe un altro motivo per sentirci orgogliosi di essere napoletani, di essere vesuviani.

Roberta Migliaccio

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