L’ultimo dono di Giovanni Vivenzio, il poliziotto morto in un inseguimento: i suoi organi salveranno cinque vite

 

Donati gli organi di Gianni Vivenzio, il poliziotto dei Falchi morto a seguito delle ferite di un incidente stradale avvenuto il 6 aprile in via Giordano Bruno. La figlia Giada: “il tuo altruismo si è spinto oltre, anche in tuo assenza stai salvando la vita di 5 persone”. Il Questore Giuliano: “Grande gesto di generosità grazie al quale delle persone avranno un’opportunità”.

“Avevi 54 anni, ma eri sempre un ragazzo e non sarai mai dimenticato”. Questo il ricordo commosso del Questore di Napoli Alessandro Giuliano per Giovanni Vivenzio, il poliziotto dei falchi morto purtroppo il 18 aprile, per le ferite riportate a seguito di un incidente stradale mentre era in servizio, avvenuto il 6 aprile scorso in via Giordano Bruno a Chiaia, sul lungomare di Napoli. Giovanni e i suoi familiari hanno deciso di donare gli organi (cuore, reni fegato e cornee) per salvare 5 vite umane. L’ultimo gesto di generosità di Gianni. Il questore Giuliano è intervenuto nel corso della commemorazione per Giovanni, con i funerali di Stato, oggi, nella Basilica di San Francesco di Paola in piazza del Plebiscito, officiata da don Tonino Palmese. Presenti anche il Capo della Polizia, il Prefetto di Napoli Mario Valentini,  l’assessore regionale alla Sicurezza Mario Morcone, e l’assessore comunale Alessandra Clemente, oltre ai familiari, la moglie Ketty e le due figlie Giada e Sara, e ai colleghi di Giovanni Vivenzio.

“Non ci sono parole per un momento come questo – spiega Giuliano – ma saremo sempre al fianco dei familiari. Caro Gianni, ho imparato a conoscerti per come hai lottato in 11 giorni, nel dolore immenso e composto della tua famiglia, nel loro grande gesto di generosità grazie al quale delle persone avranno un’opportunità”. Gli organi di Gianni infatti saranno donati ad altre persone bisognose, così un pezzetto di Gianni continuerà a vivere ancora.”Durante i 10 giorni in cui hai lottato, ho sentito le testimonianze di chi ti conosceva, che mi hanno resa sempre più fiera di essere tua figlia. Mi consola il fatto che in quel momento dell’incidente, facevi ciò che più amavi, il tuo lavoro a cui hai dato tutto perfino la tua vita. Dovevamo fare ancora tante cose insieme, mi impegnerò perché possa essere come te. Crescerò seguendo il tuo esempio” ha concluso Gilda Vivenzio.

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