Luisa Bossa in un’intervista al Corriere annuncia di voler lasciare il Pd: “Non c’è da imbarazzarsi, ma da vergognarsi”

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Napoli  — “La verità è che nel Pd s’è perso il senso di vergogna e di comunità. Non mi ci ritrovo più, dopo le amministrative sarà il tempo delle scelte, anche dolorose”. Luisa Bossa in una bella intervista a Simona Brancolino per il Corriere del Mezzogiorno fa i conti con se stessa e la sua storia. Anni di militanza a sinistra, anni di impegno come sindaco di Ercolano, in Regione e poi in Parlamento. Dal Pd liquido veltroniano fino a quello quasi prepotente di oggi. “Sto ancora aspettando la risposta di Carpentieri e degli altri dirigenti nazionali alle mille lettere che ho inviato sul tesseramento scandaloso di Ercolano. Non so neanche dove sia finita la mia tessera – dice la parlamentare finita anche nelle indagini per l’affaire Caserma dei Carabinieri…. – Il partito (riferendosi al Pd) come era nato era aperto, accogliente, metteva insieme tante culture. Quando penso alla nascita del Pd, mi viene in mente il colonnato del Bernini, due grandi braccia: mi piaceva l’idea che non avesse barriere ideologiche. Poi, è evidente, il partito è incarnato da uomini e donne che hanno smarrito il senso di questo storia”. E quando Simona Brancolino le chiede “Lei sta dando l’addio al Pd?” la Bossa non esita a rispondere:  “Aspettiamo queste amministrative poi vedremo, non possiamo stare all’interno di un partito a dispetto dei santi. Io non rinnego la mia storia. Altri la stanno rinnegando. Quella storia mi ha portato a conoscere le cose, era una comunità. Ecco, il Pd ha perso il senso della comunità e della vergogna”. Intanto tra i bassoliniani la Valente chi l’appoggia?

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