LA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA TARGATA NAPOLI I film premiati, quelli no e quell’aria bella di Vesuvio che si respirava a Venezia

Ha chiuso i battenti la 76esima Mostra del Cinema di Venezia, quella Targata Napoli andata in scena dal 28 agosto al 7 settembre, con madrina la napoletanissima Alessandra Mastronardi. Sono stati assegnati i premi del 76º Festival del cinema di Venezia: il Leone d’oro, il premio più importante, è andato al film Joker, di Todd Philips. Ji Yuan Tai Qi Hao ha vinto il premio per la Miglior sceneggiatura, per No. 7 Cherry Lane, Ariane Ascaride che recita in Gloria Mundi ha vinto la Coppa Volpi per la miglior attrice; Luca Marinelli, che recita in Martin Eden, quella per il miglior attore. Roman Polanski ha invece vinto il Gran premio della giuria, per il film J’accuse. Tanta Napoli tra i film nostrani in concorso per il Leone d’Oro. ‘Martin Eden’ di Pietro Marcello, tratto dal romanzo di Jack London e con protagonista Luca Marinelle (premiato miglior attore) e ‘Il sindaco del rione Sanità’, adattamento di Mario Martone dell’opera di Eduardo De Filippo. Per non parlare delle due speciali anteprime delle serie tv prodotte da Sky, ‘The New Pope’ di Paolo Sorrentino e ‘Zerozerozero’ di Stefano Sollima (tratto dal libro di Roberto Saviano), di cui sono stati  proiettati due episodi.

‘Il sindaco del Rione Sanita è tratto integralmente dalla omonima commedia di Eduardo De Filippo presente nella Cantata dei giorni pari. E’ la storia di Don Antonio Barracano, noto come il “sindaco” del Rione Sanità, quartiere popolare napoletano che diede anche i natali a Totò, “uomo d’onore” chiamato a dirimere le questioni del rione, secondo la regola che chi “tiene i santi” va in Paradiso e chi non ne ha va da Don Antonio. Dal protagonista si reca un ragazzo che vuole uccidere il padre e “il sindaco” decide di intervenire per riconciliarli e salvare entrambi. Per il protagonista, Eduardo si era ispirato ad un personaggio realmente esistito: “Si chiamava Campoluongo. Era un pezzo d’uomo bruno. Teneva il quartiere in ordine. Venivano da lui a chiedere pareri su come si dovevano comporre vertenze nel rione Sanità. E lui andava. Una volta ebbe una lite con Martino ‘u Camparo, e questo gli mangio’ il naso. Questi Campoluongo non facevano la camorra, vivevano del loro mestiere, erano mobilieri. Veniva sempre a tutte le prime in camerino.
‘Disturbo?’ chiedeva. Si metteva seduto, sempre con la mano sul bastone. ‘Volete ‘na tazza ‘e cafe’?’. Lui rispondeva: ‘Volentieri’. Poi se ne andava”, come scrive Maurizio Giammusso in ‘Vita di Eduardo’. ‘Martin Eden’, invece, è la trasposizione realizzata da Pietro Marcello dell’omonimo capolavoro di Jack London. Il regista casertano invece di farne un marinaio di San Francisco ha deciso di trasportarlo a Napoli così da ambientare la storia di Martin Eden tra le vie del golfo nella Partenope del XX secolo. Le riprese, tra Napoli e Torre Annunziata, vedono Luca Marinelli nei panni del protagonista che si innamora di Elena (Jessica Cressy) sorella di Arturo, figlio della ricca borghesia industriale che ha salvato da un’aggressione. Per sedurre Elena, che rappresenta lo status sociale al quale Martin aspira, inseguirà il sogno di diventare scrittore, affrontando la sua umiltà e l’estrazione proletaria dalla quale proviene. La scelta dell’ambientazione la spiegano il regista e il co-sceneggiatore nel comunicato ufficiale della pellicola che ha visto assegnare la Coppa Volpi come miglior attore al giovane e bravissimo Luca Marinelli : “Per questo Martin Eden è un romanzo di grande attualità politica. E per questo abbiamo immaginato il nostro Martin attraversare il Novecento, o meglio una ‘crasi’, una trasposizione trasognata del Novecento. Libera da coordinate temporali. Ambientata non più nella California del romanzo ma in una Napoli che potrebbe essere una qualsiasi città portuale (non solo) d’Italia”. Per finire, non meno importanti gli angoli di degustazione targati Rosso Vesuviano (il nuovo brand lanciato da Antonio Di Siena, in arte Mr Trippicella che dopo i successi in giro per il mondo è stato invitato ad allietare i buffet del Lido con le eccellenze delle sue macellerie) e tra gli esordienti la presentazione del film di Andrea Vecchione, videomaker e regista di Pollena Trocchia, con studio a Sant’Anastasia.

 

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