La lunga odissea di chi ha denunciato il racket: ancora chiuso il ristorante Ciro a Mare. Il sindaco Marrone: “Entro Natale, la questione in consiglio comunale”.

ciro-a-marePortici. La lunga odissea di chi ha denunciato il racket. La prolungata chiusura del Ristorante “Ciro a Mare”, incendiato nel 2009 dalla camorra locale, getta nello sconforto Tiziana Rossi, una dei quattro proprietari dello storico locale sito nel porto del Granatello.

Nonostante gli impegni assunti e le tante promesse di riapertura dell’esercizio commerciale, a distanza di circa 6 anni, non è stata ancora trovata una soluzione in grado di riportare la vicenda negli ambiti della correttezza amministrativa, a causa dei problemi legati alla costruzione del ristorante su suolo comunale: “Pensavo che la situazione si potesse risolvere entro Novembre; – ha detto Tiziana Rossi – e invece, da circa sei mesi, la discussione della nostra vicenda in consiglio comunale viene continuamente spostata. Io voglio solo che sia fissata una data definitiva per discutere della riapertura del nostro ristorante e che si manifesti così la volontà dell’amministrazione comunale di essere vicina alle vittime del racket, votando la relazione, relativa ad un a transazione tra le parti in causa, preparata dal legale del Comune. Da anni vivo schiacciata da un enorme senso di impotenza che mi impedisce di pensare al futuro. Vorrei tanto poter tornare a casa e dire a mio padre, che il suo ristorante a conduzione familiare riaprirà proprio lì nel porto del Granatello: dove nel ‘65, anno di apertura di Ciro a Mare, non c’erano ancora luci e strade. Sarebbe veramente un sogno che spero possa realizzarsi al più presto”.

Nella mattinata di Domenica 15 Novembre, gli attivissimi cittadini Ciro Gallo e Alberto Guarino, in sinergia con l’ex consigliere comunale Francesco Portoghese, ”spogliatosi”, per l’occasione, da ogni “veste” politica, hanno raccolto oltre 200 firme per una petizione che durerà tutta la settimana e che sarà posta all’attenzione del sindaco Marrone: “C’è bisogno di fare chiarezza sulla vicenda del ristorante Ciro a Mare. – dicono i tre – Sulla risoluzione dello storico ristorante si gioca, infatti, lo sviluppo del luogo e la credibilità della nostra comunità. Ciro a Mare rappresenta un simbolo di lotta alla Camorra, e poter trovare una soluzione rappresenterebbe una piccola vittoria corto il malaffare”.

Il sindaco-magistrato Nicola Marrone, dal canto suo, non è rimasto insensibile all’appello lanciato dalla vittima del racket e ha promesso di portare la questione in consiglio comunale prima di Natale: “Terrò fede alle mie promesse – ha detto il sindaco – e ribadisco che c’è tutta la disponibilità e la volontà politica da parte della maggioranza nel voler essere vicini concretamente alla famiglia Rossi”.

Dario Striano

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