LA FAIDA NEL PD A ERCOLANO – Il sindaco tenta, senza riuscirci, di sfiduciare il segretario. Piero Sabberse: “Fossi al sindaco penserei ai problemi seri di Ercolano e non ai tentativi di epurazione”

ERCOLANO – Natale amaro per i democratici della città degli Scavi. Indaco e segretario cittadino ai ferri corti.  “Volevo scrivere molte cose, volevo dire molte cose – il post sul suo seguitissimo profilo Facebook è lungo, ma si fa leggere tutto d’un fiato, specie da chi è addentro alla politica sotto gli Scavi di Ercolano –

Io ho creduto in questo progetto politico con tutte le mie forze. Oggi non ci credo più!” Così Piero Sabbarese, segretario del Partito Democratico a Ercolano, di cui il sindaco Ciro Bonajuto ha chiesto la sfiducia da segretario. Senza riuscirci, perché la richiesta di sfiducia è stata rispedita al mittente. “Queste sono le cose che ho detto sulla mozione di sfiducia venuta fuori dopo il mio intervento in Consiglio Comunale sulla questione “CONCORSO POLIZIA MUNICIPALE”. – continua Sabbarese – Ma non è una sfiducia in se o una mancata sfiducia a cambiare il succo delle cose. C’è una profonda spaccatura e ne prendo atto. Nei prossimi giorni tirerò le somme rispetto al mio impegno nel Partito Democratico. Per ora ho solo il rammarico, la delusione, e l’amarezza di aver creduto inutilmente. È stato un ricatto Politico messo in campo per silenziarmi”. Dopo vari botta e risposta e dopo diverse prese di posizioni da parte di sabbarese sull’andamento della città, visibilmente in declino, è giunta la mozione di sfiducia, firmata dal sindaco, dai dirigenti locali del Pd e da tre consiglieri comunali dem (Gioacchino Maddaloni, Luigi Luciani e Luigi Simeone) su 9 (gli altri non hanno preso posizione) votata nel direttivo di lunedì scorso. «Il duplice ruolo di segretario e consigliere si legge nella mozione ha schiacciato in maniera evidente la crescita di una classe dirigente autonoma, a ciò si aggiunga la totale assenza di una politica di condivisione da parte del segretario che ha gestito il partito in base alle sua ambizioni politiche personali. Al fine di rilanciare il Pd, si evidenzia la necessità di attivare un percorso di guida del partito da chi non si trovi in una posizione conflittuale nei confronti del sindaco e della maggioranza». Al voto del direttivo – formato da 20 membri – i presenti erano 11, i favorevoli alla mozione 9, i contrari 2 e uno si è astenuto. Così, il presidente Luigi Simeone ha dovuto dichiarare respinta la mozione per la mancanza di numeri sufficienti. Rimasto alla guida del circolo, quindi, Sabbarese all’indomani del direttivo ha affondato i colpi contro il sindaco.

“Quella mozione di sfiducia o meglio, mozione di tentativo di malriuscita sfiducia, è stata firmata e proposta dal Sindaco. Atto politico gravissimo per chi amministra una città con tantissimi problemi. La mozione è stata respinta ma seppure fosse passata non avrebbe risolto i problemi della Città.  Non è che se epuri un Segretario dal giorno dopo hai la città più ricca, più pulita, più ordinata, più sviluppata. Da dirigente di questo Partito, debbo dire che Buonajuto ancora una volta dimostra di essere nemico di se stesso e del PD. Prima  provò a sfiduciare Strazzullo, Sindaco PD nella scorsa consiliatura, oggi prova a sfiduciare il Segretario. Io al suo posto penserei a governare una città afflitta da evidenti criticità, al suo posto penserei a spiegare come mai la nostra Assessora di Fiore si è dimessa dall’Eic bloccando nei fatti azioni consequenziali sulla Gori, oppure spiegherei alla gente come mai è calato il silenzio da parte sua sulla questione del Concorso della polizia municipale nonostante abbia avuto un chiaro mandato dal Consiglio comunale. Ancora mi sforzerei di risolvere i problemi di igiene urbana, della mancanza di parcheggi ampiamente promossi e promessi. Io al suo posto darei una spiegazione alla città e ai lavoratori sulla sentenza persa dall’Ente per atteggiamento antisindacale. Come è palese quindi ci sono questioni importanti che riguardano la città, che sollecito da tempo ormai in tutte le sedi e piuttosto che concentrarsi sulle epurazioni politiche che ai cittadini poco interessano, faccia qualcosa di concreto per riprendere responsabilità e gradimento. Io al suo posto non continuerei a ridicolizzare il Suo ruolo che è prestigioso ed importante. È il ruolo più bello del mondo In una delle Città più belle del Mondo. Io al suo posto vivrei della gioia di guidare il destino di una città dove Vanvitelli ha lasciato le sue linee architettoniche, un posto dove non ci può essere spazio per lobby o per chi ha atteggiamenti di forti interessi di natura personale.
Se Buonajuto non riesce a calarsi in questa Città con umiltà faccia un passo indietro, quel passo indietro che ha chiesto a me con 8 misere righe di un documento improvvisato, immotivato, sommario e superficiale come le sue politiche.
Un documento di 8 righe in cui racconta di una mia serie di mancanze neanche condivise dalla nostra comunità, contro le 8 pagine di un documento da me scritto per raccontare di dove siamo arrivati e invece dove dovevamo andare, insieme con gli Ercolanesi perbene affianco. A quegli Ercolanesi devo la chiarezza che meritano quando mi hanno votato Consigliere e poi segretario politico della comunità democratica. Nei prossimi giorni pubblicherò il mio documento sulla città, quello che mi è costato un paio di tentativi di golpe contro, quello che anche per questo è oggi più vero che mai”.

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