Inchiesta Sma, il vice commissario Vittorio Porcini patteggia la pena a meno di due anni dalla pensione

Vittorio Porcini

Inchiesta Sma: il bancomat e assieme la lavatrice di imprenditori, politici e camorristi, volge all’ennesimo epilogo. A febbraio l’inchiesta aveva portato l’esecuzione di 17 arresti e aveva svelato un giro di fanghi non trattati immessi in mare attraverso il depuratore di Napoli Est, ma anche episodi di evasione dell’Iva sul commercio di idrocarburi, oltre che a presunte tangenti. Il tutto sotto l’ombra minacciosa dei clan Mazzarella e Cimmino, oltre che con la sospetta complicità di uomini in divisa che avrebbero fornito informazioni investigative ad alcuni imprenditori in odore di mala. Tangenti e soffiate, il processo scaturito dall’inchiesta sulla società regionale Sma Campania si apre con un clamoroso colpo di scena. Il sostituto commissario di Ponticelli Vittorio Porcini, accusato di aver fornito informazioni investigative all’imprenditore in odore di camorra Salvatore Abbate, ricevendone in cambio alcune utilità materiali, infatti, ha deciso di patteggiare la pena con il consenso del pubblico ministero: il poliziotto, a meno di due anni dalla pensione, dovrebbe andare incontro a una condanna a 1 anno e 10 mesi con sospensione della pena. Con le accuse inizialmente formulate a suo carico, Porcini rischiava di andare incontro a una condanna ben superiore ai sei anni di reclusione. Il sostituto commissario dal canto suo ha sempre professato la propria innocenza, tant’è che già in sede di Riesame, grazie al lavoro dei suo difensori, gli avvocati Giovanni Abet e Sara Piccini, alcune delle imputazioni a suo carico erano state cancellate. L’ultimo colpo di scena ha però preso corpo in udienza preliminare, con la derubricazione dell’accusa di corruzione di pubblico ufficiale, in quella di corruzione per l’esercizio della funzione. In precedenza, davanti ai giudici delle Libertà, erano invece venute meno le accuse di abuso di ufficio e favoreggiamento. Con un quadro indiziario ormai pressoché polverizzato, la difesa di Porcini ha dunque potuto intavolare il patteggiamento della pena. Il sostituto commissario, attualmente agli arresti domiciliari, potrebbe a questo punto tornare a piede libero da un momento all’altro.

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.