il sogno americano dalla periferia del vesuviano. Il rap sotto il vesuvio si differenzia con le rime di Enzo Skap, Tods & Ghon: bravi ragazzi nei quartieri “difficili” del napoletano

Il sogno americano dalla Periferia del Vesuviano. Il Rap sotto il Vesuvio si differenzia con le rime dei Purple Alien, il gruppo di Enzo Skap, Tods & Ghon: bravi ragazzi nei quartieri “difficili” della periferia napoletana, certamente tra le nuove sorprese della scena Trap in provincia di Napoli. “Il gruppo è nato a Novembre del 2016, mentre a Gennaio 2017 abbiamo fatto uscire il primo pezzo assieme – ci racconta Enzo Skap – Anche se io e Ghon, che si occupa delle basi, suoniamo insieme dal 2013. Dopo l’uscita del primo singolo, Leggenda, siamo stati ospiti a Giffoni e abbiamo aperto i concerti di artisti più affermati come Rocco Hunt, Luchè, Clementino, Tormento e Sfera ebbasta. Da pochi giorni abbiamo fatto uscire il nostro terzo pezzo, Trap Chic. Si tratta di un testo, come i primi due del resto, abbastanza autocelebrativo; a breve, però, saremo al lavoro con un brano più impegnativo, più serio che parlerà di rivalsa sociale nei nostri territori. L’obiettivo è di pubblicare una canzone al mese per poi racchiudere tutto nel nostro primo album. Siamo versatili, sperimentali. Cerchiamo di differenziarci dal rap tradizionale con una musica più cadenzata, con un’impronta musicale nuova. Prendiamo spunto dagli Iron Maiden ai neo-melodici. Ci ispiriamo a Drake e agli americani, cercando di mantenere sempre, però, una nostra identità”.

Mirano al sogno americano e al Disco d’Oro nonostante le difficoltà legate al fare Rap in Italia e a Napoli: “Ci autoproduciamo e facciamo tutto in casa. – ci racconta Ghon – Dalle grafiche ai beat. E non è facile. Le nostre case son diventate i nostri studi di registrazione. Quello che ricaviamo dai live, insomma, li investiamo in attrezzature e riprese”.

Provengono tutti e tre dalle zone periferiche di Portici e San Giorgio a Cremano ,e sognano tutti e tre di uscirvi al più presto. Bravi ragazzi che – sottolineano – pur provenendo da realtà difficili si tengono lontani dalla droga. Non fumano erba nè bevono alcolici. Studiano e lavorano per continuare a fare musica ed inseguire il proprio sogno: Enzo Skap, laureando in Scienze Politiche, impiega gran parte della sua giornata lavorando in un call center; Ghon, ex dj di musica elettro-house, studia, invece, informatica; mentre Tods, dopo un passato da street artist, oggi lavora come tatuatore. “Mi sono avvicinando all’Hip hop con i graffiti. – ci racconta Tods – Dopo due denunce, ho però capito di voler e dover trasformare in qualcosa di produttivo la mia arte e la mia voglia di esprimermi. Così ho cominciato a rappare, sognando di uscire dalla periferia”.

 

Dario Striano

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