IL RILANCIO DELL’APICELLA – LE ECCELLENZE IN UN OSPEDALE ABBANDONATO: DALLA GASTROENTEROLOGIA DI SABATINO DI MARZO AL MODERNISSIMO CENTRO PER LA PREVENZIONE DEL MELANOMA DI SALVATORE IORIO

Pollena Trocchia – Abbandonato, bistrattato e fatto oggetto di ostruzionismo politico. L’Ospedale Apicella, storico nosocomio della sanità pubblica vesuviana che negli anni ha perso in ordine il pronto soccorso, interi reparti una volta eccellenza e personale medico e infermieristico a favore dei neonati ospedali nolani, come una fenice si risolleva dalle ceneri per splendere ancora. E lo fa grazie all’impegno di professionisti che credono in quel che fanno e sono disposti a continuare la battaglia per ridare smalto ad uno tra i più vecchi ospedali napoletani. Se prima nonostante gli abbandoni istituzionali da parte delle varie classi politiche dirigenti che sia a livello locale che a livello regionale si sono susseguite, baluardo dell’eccellenza ospedaliera dell’Apicella era il

reparto di gastroenterologia e endoscopia digestiva del dott. Sabatino Di Marzo (da inizio 2021 a oggi grazie all’impegno quotidiano del di Matilde Rea e Maddalena Iadevaia e agli infermieri che vi prestano servizio sono stati praticati 305 colonoscopie e 180 gastroscopie), oggi grazie all’impegno del dottor Salvatore Iorio e alla sua squadra, è attivo presso il primo piano del nosocomio pollenese, un centro all’avanguardia per la mappatura dei nei e la prevenzione dei melanomi, in diretto contatto con l’equipe del prof. Paolo Ascierto al Pascale. Dotato di un nevoscopio di ultima generazione (in uso solo al Policlinico della Federico II) è possibile tracciare la mappatura dei nei e analizzare clinicamente e poi chirurgicamente la loro entità, così da scremare eventuali pazienti affetti da tumore da mandare poi in cura al reparto del prof. Ascierto al Pascale. Il tutto in modo completamente gratuito e senza la prescrizione del medico curante. Funziona così: i pazienti che vogliano entrare nel progetto di prevenzione del melanoma, unico in questi termini non solo nell’Asl Na3 Sud, contattano i numeri del reparto e prenotano una visita (3341132733 e 3341133615). L’infermiera Mary D’Agostino, cuore e anima del nuovo servizio, prenoterà i pazienti e lo staff del dottor Iorio ( Milena Cappello, Catelo Savarese e Lorenzo Squillace) faranno la mappautura dei nei e qualora occoresse anche l’asportazione degli stessi per l’esame istologico. In questo è importante precisare che il dottor Salvatore Iorio essendo un chirurgo plastico con anni e anni di esperienza, le pratiche anche chirurgiche saranno effettuate rispettando anche l’estetica dei pazienti con innesti cutanei senza lasciare cicatrici. “Per questo ospedale – afferma emozionato il dottore Iorio – oltre alla faccia e alla nostra professionalità ci mettiamo il cuore. Tutti i giorni in trincea per farne decollare le sorti. A questo proposito faccio un appello alla comunità politica affiniché sia dia una mossa. L’Apicella non può e non deve essere ancora abbandonato. Ci sono stati anni in cui siamo stati una vera eccellenza sanitaria e ospedaliera per tutto il territorio vesuviano. Noi siamo medici, non ci piace fare la conta dei colpevoli, ma risolvere i problemi, specie quelli dei nostri pazienti. Quando all’Apicella c’era il professore Luigi Filosa – il dottor Iorio si lascia andare ad un personalissimo amarcord – i vertici sanitari e ospedalieri riuscivano a interfacciarsi coi ministri e nessuno si sentiva abbandonato. Le cose funzionavano benissimo e utte le mattine

Luigi Filosa si interessava direttamente di come andasse ogni singolo reparto, finanche la portineria e il drappello di polizia quando esisteva il pronto soccorso”. Oggi l’Apicella ha reparti nuovissimi ma chiusi e sta ancora vivendo lo smembramento di uomini e mezzi per il decollo di altri ospedali. Il nostro viaggio all’interno dell’Ospedale Apicella è stato reso possibile dalla vulcanica Annamaria Romano, da sempre in prima linea per la tutela e il rilancio del nosocomio di Pollena Trocchia. “Non ne faccio una questione politica – confessa Annamaria – ma di dignità. I nostri amministratori, quelli di tutto il vesuviano devono mobilitarsi per la riapertura dei reparti che possono far risplendere ancora l’Apicella. Oggi è impensabile la riapertura del pronto soccorso e chi la sbandiera ai quattro venti dice bugie. L’Apicella deve diventare una eccellenza col polo oncologico, col reparto del dottor Di Marzo e con una serie di altre attività laboratoriale che possono ancora eleverane le sorti. Purtroppo i nostri rappresentanti politici sono impegnati forse in altro e dimenticano che la sanità pubblica è un elemento di civiltà per le nostre città. Fin quando avrò voce, nonostante sia una malata che si sottopone tutte le settimane alle chemioterapie, sarò in prima linea per la difesa della sanità pubblica e per l’Ospedale Apicella, senza colori politici come invece conviene a qualcuno e senza peli sulla lingua. Vorrei che il presidente De Luca si interessasse direttamente dell’Ospedale di Pollena Trocchia perché non è solo della nostra città ma di tutto il vesuviano. Evidentemente i nostri amministratori pubblici non gli hanno mai spiegato la situazione in cui versa. Per questo faccio un appello diretto all’ex Onorevole Bruno Cesario esponente di spicco della squadra del presidente De Luca, da sempre vicino alle problematiche del vesuviano e con lui intraprendere assieme ai medici dell’Apicella un discorso serio per il rilancio del nostro ospedale”.

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