Flo Cangiano: l’irreversibile, l’amore ed altre storie

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Irreversibile. Tale è il segno che la voce di Flo Cangiano lascia sotto pelle; come l’amore e gli altri sentimenti a cui volenti o nolenti siamo destinati, e che il suo stesso album d’esordio non manca di omaggiare: pubblicato nel 2013 per l’etichetta Agualoca Records, “D’amore e di altre cose irreversibili” – appunto – sbarcherà a novembre in Europa, e sarà presentato in quello che da più parti è considerato il tempio del jazz a Parigi, il Sunset Sunside; la giusta sorte, dunque, per un disco che della musica leggera assume solo una forma apparente. Traccia dopo traccia, infatti, un canto evocativo come pochi e suggestive atmosfere musicali conducono l’ascoltatore tra i suoni ed i colori di un Mediterraneo, che non può non mostrarsi in tutta la sua poetica specificità. Testi e melodie, ora spensierati ora struggenti, ridisegnano così i confini di un Sud immaginario, interiore: lo stesso che, inesorabile, riaffiora con la forza rivelatrice che solo le cose che si pensavano cadute nell’oblio, possiedono. “Le mie canzoni sono questo – chiarisce Flo -: una lente d’ingrandimento sopra particolari impercettibili e sfumature emotive; è l’indefinito, il sospeso, che mi ha sempre interessato”. Inoltre, la scrittura e l’interpretazione di brani in lingua straniera – francese, spagnolo, catalano, portoghese, senza contare i dialetti napoletano e siciliano – fanno della Cangiano una cantautrice eclettica e dall’insospettabile padronanza compositiva e vocale. Tuttavia, che sia un’interprete virtuosa e sopraffine passa prepotentemente in secondo piano, di fronte a quella che lei stessa definisce “urgenza del canto”: un qualcosa di indomabile, di necessario, che attraverso la sua voce empatica si posa come un sedimento prezioso nel profondo di chi l’ascolta.

 

Chiara Ricci

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