ESCLUSIVA/ Portici dopo il voto: intervista al sindaco Enzo Cuomo: “Pronta una Giunta politica. Su Ciro a Mare faremo un’operazione verità”

Sindaco di Portici lo era già stato. Per ben due volte. Dal 2004 al 2012, anno in cui, con circa un anno e mezzo di anticipo, si dimise da primo cittadino per poter concorrere per il seggio, poi ottenuto, in Parlamento. Dal 20 luglio scorso sindaco di Portici è tornato ad esserlo, con la proclamazione e la certificazione del risultato elettorale che lo ha visto stravincere al primo turno col 65% dei consensi.

Incontriamo il sindaco-Senatore Enzo Cuomo, in tarda serata, dopo una lunga giornata di lavoro. Lo incontriamo nella splendida location de il Buenavista, a due passi dal molo del Granatello, per parlare della sua idea di Portici…

Sindaco, quale sarà la sua prima azione che farà da primo cittadino? Quale, invece, il programma dell’amministrazione nei primi 100 giorni di governo?

Darò priorità alla riorganizzazione dell’igiene urbana e alla verifica del ripristino del settimo giorno di raccolta differenziata. Sulla base di questa verifica bisognerà ritornare ad essere un esempio virtuoso di decoro urbano. Mi rifiuto di pensare che in questi anni sia peggiorato il senso civico dei cittadini. Credo, piuttosto, sia peggiorato il servizio di raccolta. Dopodiché mi occuperò del caso “Ciro a mare”: faremo un’operazione verità con atti e carte alla mano. Sono state raccontate in passato molte bugie. Nessuno ha considerato la demolizione di un piano abusivo sprovvisto di qualsiasi autorizzazione edilizia. Vogliamo mettere un bel cartello con sù scritto “Riaperto contro la Camorra” lì dove è comparsa la scritta “Chiuso per Camorra”

Che tipo di Giunta sarà quella di Enzo Cuomo/ter?

Sarà una Giunta politica che terrà conto del risultato elettorale e dell’equilibrio dello stesso risultato.

Cosa la ha spinto a tornare a Portici? Quale secondo lei lo sbaglio da cui dover ripartire, commesso in passato?

Probabilmente ci sono più ragioni che mi hanno spinto a ricandidarmi a sindaco. Credo, in primis, le difficoltà che hanno turbato in questi anni la mia città, che ho visto notevolmente peggiorata. Come tutti gli esseri umani, ho commesso errori. Tanti errori. Ma l’importante è commetterli sempre in buona fede. Uno degli errori che riconosco è quello di non aver saputo leggere l’esigenza avvertita dalla mia città nel 2012, quando terminai anticipatamente il mio mandato. La città, più che continuità, voleva una nuova classe dirigente, che però non era ancora pronta. Al tempo, sarebbe bastato continuare sulle cose buone fatte e spingersi sull’Innovazione che avrebbe dato i suoi risultati a lungo andare. A proposito, uno dei miei obiettivi prioritari sarà quello di far diventare Portici una “smart city”. Una città intelligente e all’avanguardia in materia di innovazione e sviluppo tecnologico.

Qual è la sua idea di waterfront? Quando pensa che finirà l’opera?

Sul waterfront, premetto che il progetto è quello che è stato approvato sotto la mia amministrazione. Credo, però, che in questi anni sia stato fatto un errore nel rinunciare ai 7,3 milioni di euro di finanziamento per accettare l’accelerazione della spesa. Non andava stravolta un’opera già in corso. Siamo in contatto con la Regione Campania per riaprire il Cantiere sospeso. Dopodiché bisognerà rifare un crono-programma. L’impegno è che in due anni inaugureremo il lungomare con spiagge libere e due solarium dove non vi è l’accesso a mare. Immagino un concorso nazionale di progettazione per la creazione di 2 strutture in materiale leggero. Spiagge libere comunque.

In campagna elettorale lei ha parlato molto di Portici città sociale: può riassumerci le sue idee in materia di politiche sociali?

Certamente non può rientrare nel programma dei primi 100 giorni quello delle Politiche Sociali. Bisogna innanzitutto lavorare sulle misure che ha messo a disposizione il governo (il reddito di inclusione ad esempio). Poi bisogna riorganizzare i servizi sociali e anche riallacciare un confronto tra Amministrazione Comunale e l’Asl per l’integrazione socio-assistenziale basilare che deve dare risposte a tutta una certa fascia di popolazione.

Cosa vuol dire il predissesto per Portici? Lei ha in mente altre misure per risanare le casse comunali, oltre a quelle stabilite dal commissario nel riequilibrio di bilancio recentemente approvato?

Il predissesto da una prima stima dovrebbe ammontare a 7,3 milioni di euro da spalmare in 10 anni secondo il piano di riequilibrio. Sono esattamente gli stessi soldi spesi per la Kerasav, la cui vicenda, credo, vada definita, in due soluzioni: o facendosi restituire i soldi dalla società che l’ha ceduta o rinunciando al contenzioso e assegnando il bene, con gare ad evidenza pubblica, destinandolo ad attività di interesse sia per la città che per l’ente.

 

Dario Striano

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.