Ercolano, il PD ritira la sfiducia al sindaco Ciro Buonajuto ed esce dalla giunta: “Non faremo sconti”

 

Il Pd di Ercolano ritira la sfiducia al sindaco Ciro Buonajuto. “Dopo una consultazione con i vertici nazionali e provinciali (e dopo un incontro tra il coordinatore metropolitano di Napoli del Pd Marco Saracino e quello provinciale di Italia Viva Ciro Bonajuto per discutere di elezioni amministrative in diversi comuni al voto) – scrivono i democrat del Comune vesuviano – abbiamo deciso di ritirare gli assessori dalla giunta. Contestualmente abbiano deciso di ritirare la firma alla mozione di sfiducia a Buonajuto. Resta la nostra indignazione per il deficit di trasparenza ed efficienza dell’amministrazione”. Il Partito Democratico della Città degli Scavi, con altri 13 consiglieri aderenti a diversi partiti, da Fratelli d’Italia al M5S, aveva firmato la sfiducia al sindaco Buonajuto, che tempo fa aveva lasciato il partito per aderire a Italia Viva. Una mossa che aveva suscitato l’indignazione dei renziani. Sulla vicenda erano intervenuti il presidente nazionale di Italia Viva  Ettore Rosato, la capogruppo alla Camera Maria Elena Boschi e la coordinatrice di Napoli Graziella Pagano.

A 24 ore dalla sfiducia, però, è arrivato il dietrofront del Pd, che ha ritirato gli assessori dalla giunta Buonajuto. “Tuttavia non daremo alcun alibi a Buonajuto – chiariscono i vertici democrat di Ercolano – mancano pochi mesi alla fine di questa amministrazione che riteniamo insoddisfatto sotto tutti i punti di vista. Apriremo una riflessione con la città e con tutte le forze del centrosinistra al fine di avanzare una proposta per il governo della città. Chi si autocandida senza una discussione è pronto a salire sul carro della restaurazione. Crediamo nell’alleanza di governo nazionale e lavoreremo ad un programma innovativo con tutte le forze anti sovraniste. Nel Dna della comunità democratica ci sono gli anticorpi autentici per la lotta alla camorra ed a tutte le illegalità, che vanno combattute con azioni concrete e non con la propaganda”.

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