Coronavirus, il nuovo decreto del premier Conte: chiudiamo tutte le attività produttive non essenziali

 

“Fin dall’inizio ho scelto la linea della trasparenza. E’ la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal dopoguerra”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una dichiarazione sulle misure di contrasto al coronavirus in cui annuncia che il Governo ha deciso di chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia necessaria. “Saranno aperti tutti i supermercati, i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Invito tutti a mantenere la calma, non ci sono ragioni di corsa agli acquisti, non abbiamo modificato gli orari. Saranno aperte farmacie, parafarmacie, assicureremo poste, assicurazioni, banche, trasporti e servizi accessori”. Al di fuori delle attività essenziali, sarà consentito solo il lavoro in smart working e le attività produttive ritenute rilevanti. “Rallentiamo il motore del Paese ma non lo fermiamo” dice il premier. “Lo Stato c’è, lo Stato è qui, interverremo con misure che ci permetteranno di rialzare la testa e di ripartire quanto prima”. “Quelle rinunce che oggi sono un passo indietro, domani ci consentiranno di tornare nelle nostre piazze e di abbracciarci, non rinunciando alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo” ha concluso. Le nuove misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte sono valide, a quanto si apprende, fino al 3 aprile. Restano quindi aperti i servizi finanziari e assicurativi, i call center, le telecomunicazioni, i taxi e il noleggio con conducente. Aperte anche le edicole e i servizi di informazione e comunizione, nonché il trasporto aereo, il trasporto di merci su strada e i trasporti merci in generale, i servizi di vigilanza.

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