Confesercenti al Governatore De Luca: no al limite orario per la movida, il presidente Schiavo: ciò determinera’ per tutti gli esercizi un danno commerciale ed economico spaventoso

Il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo ha scritto alla Regione Campania per chiedere l’annullamento del limite orario fino alle 23 per bar, chioschi, baretti, vinerie ed esercizi dei centri storici delle citta’ della Campania: “La chiusura di tali attivita’ alle ore 23 determinera’ per tutti gli esercizi un danno commerciale ed economico spaventoso, considerato che iniziano la loro attivita’ dalle ore 22 in poi. E’ una richiesta che facciamo in base alle numerosissime telefonate ed email provenienti dai nostri esercenti che svolgono la loro attivita’ nei centri storici delle citta’”. Confesercenti ha ribadito che: “c’e’ piena disponibilita’ dei nostri esercenti a far rispettare i protocolli e le linee guida di prevenzione al virus. Chiediamo pero’ di sospendere tale ordinanza e il limite delle ore 23 per sensibilizzare la prefettura, i Comuni, le forze dell’ordine e la polizia municipale dei Comuni della Regione, affinche’ controllino pedissequamente gli affollamenti e i conseguenti comportamenti delle persone che accedono ai pubblici esercizi, evitando in tal modo comportamenti non confacenti alle disposizioni nazionali e regionali sulla prevenzione sanitaria al covid – 19”.

Ma non e’ tutto perche’ Confesercenti Campania: “intende collaborare anche in tal senso con le istituzioni. Contestualmente gli esercenti che, in queste ore, hanno provveduto ad acquisire quanto necessario per la propria attivita’ dopo mesi di inoperosita’, daranno la massima collaborazione anche con l’aiuto di addetti al controllo delle attivita’ di intrattenimento e spettacolo, per contenere la presenza della clientela osservando le norme del distanziamento e della protezione, oltre a tutto quanto e’ d’obbligo nei regolamenti e linee guida. Quindi la conclusione con l’appello del presidente Schiavo: “Il concetto per noi e’ semplice, se si crea assembramento non e’ certo a causa di un bar aperto oltre le 23 ma dipende dalla gente. L’affollamento viene fuori comunque, anche con i baretti chiusi, se non c’e’ la volonta’ delle persone di rispettare le regole, se non ci sono controlli e se non c’e’ attivita’ di prevenzione ed educazione culturale. Gli esercenti vogliono lavorare, senza assembramenti, negli orari consoni”.

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.