CONCORSOPOLI A SANT’ANASTASIA – Dopo gli arresti per i brogli ai concorsi si dimettono tutti. Aspettando il voto, Carmine Esposito, Mario GIfuni e Ciro Pavone tengono una conferenza stampa

Sant’Anastasia – La notizia delle dimissioni di giunta e consiglio comunale (almeno per quanto riguarda la maggioranza di governo) è arrivata mentre Carmine Esposito, Mario Gifuni e Ciro Pavone nel comitato politico di Esposito Sindaco in via Verdi tenevano una conferenza stampa. Esposito che tutti volevano agguerrito contro il sindaco oggi in carcere Lello Abete, si è commosso, ricordando la sofferenza che sta provando la mamma di Abete, sua sorella. Mentre le indagini che hanno portato agli arresti del sindaco Abete di un suo collaboratore, diventato anche consigliere comunale, del segretario comunale e dell’amministratore della ditta a cui erano affidati i concorsi comunali (questi ultimi pare si fingessero addirittura gay e usassero delle stanze di alberghi ad ore di Pompei per discutere della “concorsopoli anastasiana”) si arricchiscono di particolari, aumentano anche le denunce che stanno arrivando alla Guardia di Finanza e direttamente alla Procura di Nola che ha ritenuto giusto tenere ancora in carcere gli indagati.

l’ormai ex giunta Abete bis

Dal canto suo Carmine Esposito non punta il dito “e non perché sia finito anche io in carcere, chi sa e conosce la vicenda sa che c’è un enorme abisso tra le due storie” ma ci tiene a “risollevare la città. Non siamo solo questo e questo manipolo di persone non possono né devono infangare una intera comunità fatta di donne e uomini perbene. Abbiamo il diritto e il dovere di far rivivere la politica attiva, quella fatta di idee e di sacrifici per realizzarle”. “Paolo Esposito e Carmine Capuano sono abituati ai cambiamenti, noi no. Almeno non a quelli che convengono e snaturano il proprio ideale politico. Voglio vedere cosa andranno a dire alla gente alle prossime elezioni”. E tutti pensano proprio a quello: alle prossime elezioni a Sant’Anastasia. Qualcuno vorrebbe fossero celebrate assieme alle regionali e quindi per giugno 2020 al massimo, altri invece hanno paventato una richiesta in prefettura perché magari si spostino a dopo l’estate prossima “per non incorrere nel rischio, dopo le indagini che hanno portato all’arresto del capo del governo cittadino, di inquinamento del voto”. Per ora è ncora presto. Abete e tutti gli arrestati restano in carcere. In città c’è sdegno. Le udienze del tribunale della Libertà dovrebbero essere fissate, per Abete come per Iorio (assistito dall’avvocato Sabato Graziano) il giorno della vigilia di Natale, lunedì 24 dicembre.

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