Comune di Napoli: via i murales per i baby-rapinatori

Il Comune di Napoli sta lavorando a due ordinanze per chiedere il ripristino dello stato dei luoghi ai condomini privati in relazione ai muri dove sono stati realizzati i murales in ricordo di Ugo Russo e Luigi Caiafa, i due giovani rispettivamente di 15 e 17 anni uccisi il primo a marzo 2020 da un carabiniere, vittima di un tentativo di rapina, il secondo lo scorso ottobre da un poliziotto intervenuto per sventare una rapina ai danni di altri giovani. I due murales, sottolineano il vicesindaco di Napoli Carmine Piscopo e gli assessori Alessandra Clemente e Luigi Felaco in una nota congiunta, sono stati realizzati su muri non di proprietà comunale e quindi il ripristino dello stato dei luoghi sarà richiesto ai condomini privati.

“Per ciò che attiene la rappresentazione del volto di Luigi Caiafa – spiegano gli assessori – la polizia locale è intervenuta in via Sedil Capuano sequestrando un altare marmoreo, completamente abusivo, che era stato realizzato su pubblica strada in memoria del defunto. Con l’avallo di tutte le istituzioni preposte, siamo sicuri che anche l’opera muraria non autorizzata, di natura celebrativa, sarà rimossa, scaduti i termini della diffida al condominio privato”. Per il murale raffigurante Ugo Russo, specificano gli esponenti della giunta de Magistris, “il comitato promotore e i familiari continuano ad asserire a gran voce che l’opera al momento realizzata non vuole avere finalità celebrative, né essere portatrice di messaggi di illegalità. E’ necessario quindi che l’opera evolva in un nuovo murale che non si presti a interpretazioni sbagliate. Lo faremo insieme alle associazioni, comitati interessati, comunità educante. Oltre alla rimozione dell’opera, mai autorizzata, ci convince l’idea di un nuovo murale dotato di tutte le autorizzazioni del caso, affinché i valori della legalità e della giustizia siano sempre più patrimonio condiviso, non solo delle istituzioni, ma di tutta la società, dei giovanissimi che vanno strappati alla criminalità e alla povertà educativa e che attraversano tutti i giorni quella e altre piazze”.

Secondo Piscopo, Clemente e Felaco, “tocca anche alle istituzioni accompagnare i più fragili e scongiurare devianze.
L’intento, al termine del percorso, è quello di avere una nuova opera che possa rappresentare il diritto ad una vita migliore delle tante bambine e dei tanti ragazzi di questa città. Che l’infanzia, l’educazione e la giustizia siano al centro della costruzione di una nuova opera di creatività urbana. Come amministrazione cittadina, vogliamo ‘dipingere’, insieme ai territori, al prefetto e alle istituzioni coinvolte una pagina diversa. E’ difficile, ma è l’unica strada che abbiamo”, concludono Piscopo, Clemente e Felaco.

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