Cittadella sportiva di Via Esperanto a Pollena Trocchia: la polemica Di Fiore-Esposito corre sul web. E i campetti restano chiusi

Pollena Trocchia – La polemica corre sul web. Non si contano i botta e risposta tra l’ex consigliere d’opposizione Raffaele Di Fiore e l’attuale sindaco Carlo Esposito sulla questione della “cittadella sportiva” di Via Esperanto, proprio attaccata alla casa comunale. Quel che resta è che i cittadini di Pollena Trocchia sono da anni privati di una struttura che quando era gestita dalla Parrocchia San Giacomo Apostolo, funzionava, creava reddito, qualche piccolo accenno di occupazione e soprattutto garantiva prezzi “sociali” per i ragazzini e non del territorio. “Siamo a 4 anni dalla chiusura degli unici impianti sportivi di Pollena Trocchia, da allora abbandonati con conseguente danno erariale e spreco di denaro pubblico. 4 anni di rinvii e ostacoli volutamente messi in essere per evitare un bando pubblico e prontamente annullati dal TAR (sentenza 201703729 del 23/07/2018). Delibere di consiglio comunale pubblicate e ritirate perché affermanti il falso. Pollena Trocchia merita trasparenza e onestà; quando si potrà usufruire di nuovo di quell’impianto totalmente costruito con le tasse dei cittadini onesti? Perché non si vuole procedere secondo la legge e si preferisce lasciarlo marcire?” Scrive Raffaele Di Fiore (nella foto a lato) che con una sua associazione sportiva aveva proposto di rilevare e rilanciare la struttura a fronte a nche del fatto che l’ex società a cui era stata affidata, non solo non aveva appieno rispettato il contratto ma aveva praticato all’interno della stessa degli abusi. Il campo di bocce, infatti, era diventato un telone sotto cui si facevano feste e si somministravano cibi e bevande. Non manca la risposta sempre a mezzo social del primo cittadino Carlo Esposito (nella foto sotto): “Mi giungono sollecitazioni circa la problematica che rende ancora oggi inutilizzato l’impianto sportivo di via Esperanto. Onde evitare speculazioni sulla questione ritengo opportuno chiarire alcuni aspetti. La questione viene da lontano, l’area dove sono ubicati i campetti non è mai stata espropriata, nel senso che le procedure espropriative avviate con l’occupazione temporanea di urgenza non si sono mai concluse, generando così una occupazione illegittima rispetto alla quale i proprietari instaurarono un contezioso giudiziario per il risarcimento dei danni. Dopo diversi gradi e competenze di giudizio, la lite giudiziaria si è conclusa nel 2016 con una sentenza che ha condannato il comune di Comune di Pollena Trocchia a pagare una indennità risarcitoria alla proprietà senza però decretare la traslazione della proprietà, ragion per cui il Comune, una volta riconosciuto il danno, cosa che fece nel novembre del 2017 e realmente pagato nel marzo del 2018, ha dovuto quindi attivarsi per la trascrizione del bene in suo favore. Onde evitare di pagare le normali spese di trascrizione, che ammonterebbero a circa 100.000 €, si è preferito procedere con un atto ricognitivo perdendo un po’ più di tempo ed arrivando a dicembre 2019 ad approvare in consiglio comunale il trasferimento al comune. Un incidente di percorso ha di fatto vanificato l’efficacia della delibera. La stessa proposta di deliberazione, con gli opportuni correttivi, sarà posta all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale. E’ chiaro ai più che fino alla sentenza non si era nella consapevolezza che il bene non fosse formalmente del comune, ma da quel momento in poi senza acquisire la piena proprietà, nonostante se ne abbia il possesso, nessun intervento può essere effettuato ne tanto meno si può affidare la struttura sportiva in concessione a terzi. In ultimo, ritengo utile precisare che il TAR ha annullato una richiesta di integrazione da parte dell’ufficio in una procedura di richiesta di affidamento in concessione ritenendo che l’integrazione, che serviva a valutare la reale fattibilità economica dell’intervento proposto, dovesse essere richiesta più avanti ed imponendo al comune di procedere. Null’altro”.

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