Ciro Bonajuto leader alla Leopolda, tra i problemi della sua Ercolano

boschi bonajuto

Ciro Buonajuto: il re della Leopolda. Il sindaco di Ercolano è stato il vero protagonista del nuovo appuntamento col convegno annuale del Partito Democratico. Incoronato dal suo “padrino politico”, il premier Matteo Renzi, il primo cittadino del comune degli Scavi ha dato avvio alla sesta edizione del raduno pieddino: “Sono diventato il sindaco di Ercolano, – ha detto Ciro Buonajuto rispondendo alle domande del leader democratico Matteo Renzi – una città splendida del Mezzogiorno, di quasi 60mila abitanti. Talmente bella che basta affacciarsi al balcone per vedere le sagome di Capri, Ischia e Procida, per poi girarsi e ammirare la maestosità del Vesuvio e degli Scavi di Ercolano… che sono quelli meglio mantenuti al mondo. Ma è anche una città che, nonostante il milione di turisti l’anno, ha molte criticità: il 60% di disoccupazione giovanile, lo spreco passato di milioni di euro di finanziamenti, e la Camorra che, fino a qualche anno fa, ha governato i processi cittadini e terrorizzato gli ercolanesi. In questo contesto abbiamo provato a fare qualcosa di ambizioso e di coraggioso. Abbiamo provato ad investire dove nessuno ha avuto il coraggio di investire: nella cultura e nella bellezza del territorio”. Sfumato il sogno di Ercolano Capitale della Cultura Italiana per il 2016, il rottamatore vesuviano si è consolato con la nuova Leopolda, vissuta da vero showman, e con la visita in città del ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi: trasformatasi addirittura in una ressa che ha portato al ferimento di un cittadino anziano, inciampato tra la folla, medicato e poi rassicurato dalla stessa donna di fiducia del “Matteo nazionale”. Ciro Buonajuto diventa, dunque, sempre più personaggio di punta del PD campano e, forse, addirittura, nazionale; tanto che si parla già di una sua candidatura per la poltrona di Sindaco di Napoli. La “raccomandazione” sempre più forte del leader Renzi non ha, però, offuscato le critiche di chi in città gli chiede più lavoro e più sicurezza: come nel caso della recente visita del ministro Boschi, quando ad urlare e a protestare sono state le mamme degli scolari del plesso Dante Iovino, in trincea per un presidio fisso di forze dell’ordine all’esterno dell’istituto; oppure durante la visita della delegazione dei residenti di San Vito al Vesuvio, in lotta per una soluzione che possa contrastare prima temporaneamente e poi definitivamente il biocidio nella zona Nord di Ercolano.

Dario Striano

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