Circumvesuviana chiusa per sciopero, studenti e pendolari a piedi nel Napoletano. La presa di posizione del Governatore De Luca

Per anni è stato il collegamento più efficiente tra i comuni della Provincia di Napoli e il capoluogo. Oggi è completamente allo sbando: stazioni sbarrate con avvisi all’utenza, studenti e pendolari in attesa dei bus sostitutivi, corse in pesante ritardo sulla tabella di marcia. Altra giornata di caos ieri per diverse migliaia di utenti della Circumvesuviana, la linea ferroviaria gestita dall’Eav, che collega centinaia di comuni, soprattutto in provincia di Napoli con il capoluogo, ma che tocca anche centri del Salernitano e dell’Avellinese.

Continua lo sciopero ad oltranza degli addetti delle stazioni con la conseguente loro chiusura. Il servizio da ieri è sospeso tra Napoli e Sarno (via Ottaviano), Torre Annunziata-Poggiomarino (via Scafati) e Napoli-San Giorgio a Cremano (via Centro Direzionale). Sulle prime due è stato istituito un servizio sostitutivo con autobus ma la massa delle persone interessate è notevole e i mezzi su gomma debbono fare i conti con il traffico congestionato. Risultato, nella disperazione lavoratori e studenti, molti minorenni che frequentano gli istituti scolastici della zona e che sono rimasti in attesa per lungo tempo di un trasporto nei luoghi di destinazione.

«Ancora oggi pesanti disagi alla circolazione sulle linee vesuviane. Propongo un atto di responsabilità da parte dei lavoratori e della direzione aziendale. Non penalizziamo ulteriormente gli utenti», chiede il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio. «Abbiamo riconvocato un tavolo per domani alle 14 (oggi) con le organizzazioni sindacali per trovare una soluzione condivisa, che appare possibile. Ragionevolezza e responsabilità da parte di tutti nell’interesse degli utenti. L’azienda auspica la contestuale cessazione della protesta per consentire un sereno al confronto al tavolo», conclude De Gregorio.

Sulla vertenza ieri c’è stata una presa di posizione decisa del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha parlato di «comportamenti sindacali irragionevoli ed eccessivi. Se nell’ambito di un accordo aziendale uno chiede 350 euro di straordinario, non è un accordo sindacale, ha un altro nome e questo non può essere accettato»

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