Ciao Zio Pino, sei stato un Jammone base!

Pino-Daniele-Tutta-nata-Storia

Pino Daniele come Troisi e più di Troisi, perchè la musica più del cinema la puoi cantare, per la mia generazione ha rappresentato il riscatto. Se alla televisione ci incantavano gli intermezzi di Troisi e affollavamo la sala del Flaminio per i suoi film, le canzoni di Pino Daniele hanno rappresentato la possibilità per un esercito di giovani di avere un loro idolo. Noi non avevamo Vasco Rossi, non avevamo avuto Battisti o Baglioni, ma ai falò sulla spiaggia Napule è non mancava mai anche quando ad intonarla erano accenti settentrionali. Per chi come me veniva dalla provincia, il rock e il blues erano una scoperta, poi una conquista. E Pino Daniele stava al pari dei Doors e dei Queen negli scaffali degli appassionati. Anche quando con le sue chitarre smise il canto del mascalzone per accompagnare ‘o cammello innamorato, il suo sound ci ha fatto sempre vibrare il sangue nelle vene. Sono andato a diversi concerti, l’ho ascoltato a teatro e con le sue canzoni in auto abbiam macinato chilometri, in autostrada e non. Prima con le cassette, poi coi dischetti. Dopo ancora sul cellulare. Pino Daniele me l’ha fatto ascoltare un corsaro che oggi non c’è più. Sempre a lui devo la passione per Bob Marley e per una cultura musicale a colori. Peppe è partito prima di Pino. Suonava la chitarra e amava il blues, proprio come il Nero a metà. Pino Daniele l’ho asspaorato meglio da grande grazie ad amici musicisti che per un po’ mi han fatto sognare e vibrare il sangue dentro come le canzoni di Pino. Prima dopo e durante un Sanremo di qualche anno fa a Napoli c’era un posto al piano ammezzato della torre sinistra del Maschio Angioino, dove si faceva la musica. Grazie a Principe e Socio M (Antonio De Carmine e Mauro Spenillo) e ad Angelo V. Pardi ho conosciuto un’altra Napoli, dove il Santo laico e non si chiamava Pino Daniele e dove quei guaglioni dalle grate del Castello cantavano la nostra città.  A poche ore dalla scomparsa, la città di Napoli si stringe intorno al ricordo di Pino Daniele. Stasera, nella centrale piazza del Plebiscito, si terrà un flash mob in memoria del musicista partenopeo, in cui i presenti canteranno ‘Napul’è’, un vero e proprio inno sui vizi e sulle virtù della città. Sono già oltre tremila i partecipanti all’iniziativa, organizzata dal proprietario del teatro Posillipo. L’evento si svolgerà dalle 20.45 e durerà circa un’ora. Ah, siccome si rispettano i vivi, ma anche la volontà dei morti, sarebbe il caso non farne inutili polemiche. Spesso certe scelte, anche in merito ai funerali di un artista così importante da coinvolgere il cuore di una intera città, sono una questione intima. Limitiamoci a non lasciare nel vuoto quel canto triste, beffardo, ironico e reale che ci ha lasciato Zio Pino. Facciamo che quel “Cià Guagliù” sia in filodiffusione in tutta Napoli. Pace e amore.

I commenti sono disabilitati