Assenze ingiustificate ai Consigli Comunali: dati alla mano, emergono gli assenteisti

NEL PRECEDENTE ARTICOLO, APPARSO SULLA VERSIONE CARTACEA DI QUESTO GIORNALE ERRONEAMENTE AVEVAMO ASCRITTO IL  CAPOGRUPPO DI MAGGIORANZA GIUSEPPE CAMPAJOLA TRA I FURBETTI CHE PRESENTI AL CONSIGLIO, NON VOTANO. CI SCUSIAMO CON CAMPAJOLA,

Pollena Trocchia – L’11 dicembre 2016, durante l’ultimo Consiglio Comunale dell’anno, il consigliere comunale Addato Francesco del Gruppo “Per il bene comune”, durante un intervento, ha sollevato la questione delle assenze ingiustificate in Consiglio, ricordando ai partecipanti che chi non è presente alle sedute per tre volte consecutive senza giustificato motivo va dichiarato decaduto.

Dal 17 giugno 2013, data d’insediamento dell’attuale Amministrazione, al 30 dicembre 2016 (escludendo, quindi, solo l’anno in corso) record di assenze lo detiene il Consigliere Maione Agostino del Gruppo “Cambiare Pollena Trocchia” con una percentuale del 75,7%, seguito dal Consigliere Di Sapio Antonio del Gruppo “Insieme per costruire” (57,6%), che nel 2016 non ha partecipato a nessun Consiglio Comunale, dal Consigliere Di Fiore Raffaele del Gruppo “Pollena Trocchia prima di tutto” (51,5%) e dal Consigliere Maione Aldo del Gruppo “Cambiare Pollena Trocchia” (42,4%).

Esempio di “buona condotta” sono l’immancabile Sindaco Francesco Pinto, seguito da Maione Anna (Presidente del Consiglio), dal Dott. Auriemma Salvatore (Vice Sindaco e Assessore ai Lavori pubblici, Manutenzioni e Patrimonio) e dal Dott.Fiorillo Pasquale (Assessore alle Politiche Sociali e Giovanili) sempre presenti a ogni Consiglio Comunale.

“Ci tengo a precisare che io non volevo che venisse fatto decadere qualche consigliere, non ho nulla contro nessuno di loro, quello che mi interessava è che fossero spronati a chiarire i motivi della scelta di assentarsi”, ha dichiarato il Consigliere Addato, puntualizzando: “le regole sono regole e se proprio noi rappresentanti istituzionali non le seguiamo, che esempio diamo ai cittadini?

Chi si assenta per scelta politica fa un errore grosso: il silenzio non è una forma di dissenso, perché rende solamente più semplice la vita a chi gestisce il potere. Chi è in minoranza non ha grandi margini di manovra, può solamente operare una funzione di controllo e lo si può fare solo se si è presenti.”

Filomena Romano

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