Al “Primo Piano” il pub giovane che fa vivere il Granatello anche d’inverno

Portici – Le persone a tavola, di solito, o maneggiano cellulari, o hanno la testa nel piatto, o non sanno cosa stanno mangiando e cosa dirsi: insomma, roba da gente triste in trasferta al ristorante. Ma poi c’è la “trasferta” che ti cambia la vita, la chiave di volta. Complice una vacanza ad Ibiza e un bicchiere di troppo, Emanuele e Antonio, giovani ventenni, in preda alle domande sul loro futuro hanno un’idea geniale: Primo Piano. Il locale sorge al primo piano di una palazzina panoramica, la stessa dove amavano trascorrere il tempo libero ora è diventata a distanza di poco tempo la loro oasi felice nel caos del porto del Granatello, (così amano chiamarlo). Il locale, guidato da Emanuele, Antonio e Mario, è una bella esperienza: oltre alla piacevolezza del design, del look e della vista, è anche bello lasciarsi guidare dai consigli di uno staff giovane e dinamico. “Un pub all’italiana fatto dalla somma delle esperienze di tutti i clienti, un luogo dove mettersi in gioco misurandosi sul campo per migliorare giorno dopo giorno”, ci racconta sorridendo Emanuele. Al centro di questa sfida ci sono i piatti, tutti fatti di prodotti freschi perché per scelta, hanno rinunciato a congelare ogni genere di materia prima. Ci sono varie proposte di menù che cambiano ogni tre mesi: panini “componilo tu”; menù speciale “tu vuò fa o napulitan” che racconta la storia del cheesburger americano che si fonde con la cucina napoletana; infine “O’ Guappo”, dal gusto prepotente: un bun artigianale ai semi di sesamo, carpaccio di capocollo in sous vide, scarola risaltata, provola di Agerola e pomodorino essiccato. “Il Granatello di solito vive solo tre mesi l’anno, grazie al nostro locale siamo riusciti a dargli vita per tutto il corso dell’anno”, ci dice Emanuele in conclusione.

Alessia Porsenna

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