Al Cimitero Consortile spunta la tassa del caro estinto e monta la protesta di Gennaro Manzo


Una nuova polemica politica scuote il vesuviano. Questa volta tuttavia a sollevare il polverone sono stati i cittadini di Massa di Somma, Cercola e San Sebastiano al Vesuvio che nelle passate settimane si sono visti recapitare un bollettino prestampato con cui si “invita” a pagare l’importo di 15euro per chiunque possegga un loculo cimiteriale. Il balzello che ha fatto storcere il naso a molti vesuviani increduli è stato giustificato dal CdA del Consorzio Intercomunale del servizio cimiteriale – CdA tra l’altro composto anche dai sindaci vesuviani Antonio Zeno, Pasquale Tammaro e Giuseppe Capasso – con la necessità di garantire una “Migliore gestione degli spazi cimiteriali e nell’ottica del miglioramento del sevizio offerti alla cittadinanza, […] Tenendo
conto del singolo importo quantificato in 15 euro e del numero delle tombe presenti nel cimitero ammontanti in 4000, i proventi sono preventivati in 60.000€”. il primo ad insorgere è stato il consigliere comunale sansebastianese di opposizione Gennaro Manzo che è partito con una raccolta firme per fermare il “caro-estinto”. “Chiederò, con altri consiglieri di opposizione dei tre comuni consorziati, un consiglio comunale allargato per sensibilizzare l’assemblea dei sindaci a ritirare questo illegittimo tributo. Inoltre – ha aggiunto il leader de Il popolo di San Sebastiano – invito il sindaco Giuseppe Capasso a versare subito la nostra quota consortile allo stesso consorzio (circa 180mila euro) che il comune non versa dal 2008. Nel caso il sindaco Capasso – conclude Manzo – non intenda procedere a risolvere questo problema, lo invito a ritirare dal consiglio di amministrazione del consorzio il suo storico alleato Gaetano Panico, il quale oltre a non obbligare il suo sindaco a versare le dovute quote consortili propone all’assemblea dei sindaci l’accantonamento di 41mila euro per l’indennità di funzione ai consiglieri di amministrazione, indennità peraltro abolita dalla Corte dei Conti e da diverse leggi”. Anche negli altri comuni si sono sollevate altre voci critiche. Su questo tema si sono dimostrati molto attivi i vendoliani massesi e cercolesi. Se il dirigente di Sel a Massa di Somma Pasquale Esposito ricorda “Non solo mobilitazione per San Sebastiano la Vesuvio ma anche per i cittadini massesi,

svegliamoci stiamo dormendo”, altrettanto netta è la posizione dei vendoliani cercolesi che in una nota hanno fatto sapere che: “Tammaro rovina anche il consorzio, come al Comune di Cercola in dissesto, la situazione finanziaria del consorzio non e’ delle piu’ rosee, questi gli effetti della politica “allegra e disinvolta” perpetuata da Tammaro in questi anni. Il dotarsi di figure professionali ad alto costo aggiunto, per effettuare servizi che nelle passate gestioni erano demandate a personale degli enti componenti il consorzio, ha comportato un notevole dispendio di risorse finanziarie . Non si intravede ragione di questa scelta, si intravedono, invece, i contorni una pratica spartitoria, protagoniste le amministrazioni del consorzio, nessuna esclusa. Ad
ognuno il suo, e ai cittadini si richiede di pagare il conto”.
Salvatore Esposito
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