A San Giorgio a Cremano, le origini di Massimo Troisi sulle panchine della città. Continua il progetto di rigenerazione culturale dei luoghi

Giorgio Zinno e Pietro De Martino

San Giorgio a Cremano – E’ affascinante sedersi sopra un pezzo di cinematografia mondiale. Ancora di più se questo pezzo di storia rappresenta l’orgoglio di una intera cittadina. Le origini artistiche di Massimo Troisi raccontate attraverso 10 panchine dipinte in una delle strade principali della città. E’ terminata l’opera commissionata dall’amministrazione, guidata dal Sindaco Giorgio Zinno, attraverso l’assessore alla Cultura Pietro De Martino, all’artista sangiorgese Giuseppe Avolio. Un lavoro durato mesi, in cui il vignettista ha raccontato le origini de  “La Smorfia”, il primo gruppo cabarettistico con cui, agli inizi degli anni ’70, il grande Massimo Troisi iniziò la sua carriera di artista a San Giorgio a Cremano.  Sulle 10 sedute, 9 in via Manzoni e una in via Luca Giordano, sono ritratti gli sketch più famosi del trio, composto da Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo De Caro. L’idea è nata due anni fa, nell’ambito del “Premio Troisi”, ed è la naturale prosecuzione di quanto, grazie al Primo Cittadino, è stato realizzato finora per tenere costantemente viva, in città, la memoria del grande attore e regista, attraverso le tante opere  disseminate sul territorio. Avolio aveva infatti già dipinto altre 7 panchine in via De Lauzieres, con le scene più note dei film di Troisi.

«Questa volta – spiega il sindaco Giorgio Zinno – abbiamo voluto raccontare le origini artistiche del nostro concittadino, in una sorta di flashback, attraverso le più famose scene teatrali del trio che ha fatto la storia della comicità italiana.  In questo modo, abbiamo abbellito la nostra città e abbiamo reso un ulteriore omaggio a Massimo Troisi, unendo arte e bellezza urbana. Continuiamo a celebrare la grande arte di Troisi – continua Zinno –  ma non dimentichiamo le sue qualità umane, con i suoi profondi valori e il suo attaccamento al territorio. Massimo sarà sempre un uomo di questa città e noi abbiamo il dovere di trasmettere a tutte le generazioni la sua grandezza, con lo stesso senso di appartenenza  che lui ha sempre mostrato in tutti si suoi film, ovunque si trovasse nel mondo».

In città, sempre dedicati  Troisi, vi sono anche: due murales, uno in via Galdieri e uno dedicato a lui e a Noschese nella stazione della Circumvesuviana. Un terzo murale sarà realizzato invece nella piazza che porta il suo nome, la cui riqualificazione è quasi terminata. Infine vi è anche “Casa Trosi”, che ha sede in Villa Bruno, palazzo della cultura sangiorgese, in cui vi sono gli oggetti, l’arredamento, i premi e tutto ciò che è appartenuto alla vita del grande artista.

 

 

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